Il marito amante della moglie/Atto terzo/Scena quinta
Questo testo è completo. |
◄ | Atto terzo - Scena quarta |
Fulgenzio - Asdrubale - Maurizio, e Detti.
- Fulgenzio
- (vedendoli abbracciati)
- Che vedo!
- Maurizio
- I miei
- Complimenti, contessa. Amico...
- Beatrice
- Dunque lei...
- Lo sapeva?
- Maurizio
- Sapevo.
- Beatrice
- Mi rallegro...
- Maurizio
- (confuso)
- Cioè?
- Beatrice
- Oh, nulla.
- Maurizio
- Avete fatto presto... in due giorni...
- Gino
- In tre.
- Non la vidi la prima volta ier l'altro a sera?
- Maurizio
- L'avevate...
- Gino
- La maschera era tanto leggera...
- Beatrice
- Poi me l'ero levata.
- Gino
- Le ho raccolto il ventaglio.
- Beatrice
- Il quale era caduto in sbaglio.
- Gino
- In sbaglio.
- Maurizio
- In sbaglio
- Appunto.
- Beatrice
- Signor zio... cavaliere... vi invito
- A stringere la mano al conte... a mio marito.
- Fulgenzio
- Che?
- Asdrubale
- Come?
- Beatrice
- Il conte d'Albavilla.
- Fulgenzio
- Lui...
- Beatrice
- Sissignore.
- L'affetto questa volta non fa torto all'onore.
- Il conte d'Albavilla, sotto mentite spoglie,
- Fu un prodigio, marito amante della moglie.
- Ed io ve ne prometto, se il poeta è applaudito,
- Uno maggior... la moglie amante del marito.
Fine del Terzo ed ultimo Atto