Il marito amante della moglie/Atto secondo/Scena ottava

Atto secondo

Scena ottava

../Scena settima ../Scena nona IncludiIntestazione 11 aprile 2011 75% Teatro

Atto secondo - Scena settima Atto secondo - Scena nona

Fulgenzio - Beatrice - Asdrubale.


Beatrice
Eccoli qui di nuovo. Oh, che aspetto compunto,
Signor zio...
Fulgenzio
Il conte Gino è uscito in questo punto.
Egli intende accasarsi nella nostra città.
Beatrice
Ah?...
Fulgenzio
Ne siete contenta?
Beatrice
Di certo.
Fulgenzio
Converrà
Che voi glie ne facciate gli onori.
Beatrice
Anzi.
Fulgenzio
Chi accoglie
Un forestier ne ha l'obbligo. Quando verrà sua moglie,
Anderete in carrozza a darle il benvenuto.
Beatrice
Come, sua moglie? È vedovo...
Fulgenzio
L'avevo anch'io creduto
Tale.
Asdrubale
Io pure.
Beatrice
Egli stesso...
Fulgenzio
Ma so di buona fonte
Che ha moglie, e moglie viva.
Beatrice
Chi glie l'ha detto?
Fulgenzio
Il conte
Maurizio.
Beatrice
È corso errore.
Fulgenzio
Si è spiegato a dovere.
Beatrice
Allora lo ha ingannato.
Fulgenzio
Maurizio è un cavaliere
Onorato, e un tal dubbio di lui non vi è permesso.
Beatrice
Lei dubita di tale che è cavaliere anch'esso,
E onorato del pari.
Asdrubale
Ed a tutti ignorato.
Beatrice
Tranne al conte Maurizio che me l'ha presentato.
Fulgenzio
E che lo accusa.
Beatrice
Accusa! la cosa è originale.
Di una colpa si accusa, nè l'aver moglie è tale.
Fulgenzio
Perchè lo difendete?
Beatrice
Difendo?
Fulgenzio
E con qual foco!
Mi siete quasi quasi scortese... e vi par poco?
Beatrice
Ma che novella è questa? perchè me ne fa istrutta
Con aria di trionfo? Ha moglie? è bella? è brutta?
Meglio per lui se è brutta, e per gli altri se è bella.
Ha moglie? padronissimo... purchè io non sia quella.
Che ci trova a ridire perchè un uomo è ammogliato?
Lo fu mio padre, e il suo... suppongo: hanno peccato?
Fulgenzio
(ad Asdrubale)
Parlate voi.
Asdrubale
Sicuro...
Beatrice
(gli si volta incollerita)
Che?
Asdrubale
Mi par che un marito...
(a Fulgenzio)
Quel secondo spediente non va troppo spedito.
Fulgenzio
Insomma il conte Gino vi mostra una premura
Soverchia per un uomo che ha moglie, ed ho paura
Che voi l'incoraggiate.
Beatrice
Che io l'incoraggi?
Fulgenzio
Ebbene
Provatemi che ho torto.
Beatrice
In qual modo?
Fulgenzio
Se viene...
E verrà...
Asdrubale
Sì, domani.
Fulgenzio
Lo respingete, netto.
Beatrice
No: lei potrebbe crederlo un atto di dispetto.
Fulgenzio
Ricusate?
Beatrice
Ricuso.
Fulgenzio
(ad Asdrubale)
Parlate voi.
Asdrubale
Mi pare
Che, avendo dato qualche appiglio a dubitare...
Beatrice
Chi dubita?
Fulgenzio
Noi due.
Beatrice
Ah! si?
Fulgenzio
E del mio casato
Il buon nome, il decoro essendomi affidato...
Asdrubale
Essendo noi gli amici, anzi i tutori, io sono
Di parere...
Beatrice
Poichè la pigliate in quel tono,
Signori miei, lo stesso tono piglierò anch'io.
Non tema del suo nome, marchese, ho un nome mio.
Me lo affidò l'erede di un illustre casato,
E glie lo potrei rendere, come l'ebbi, onorato.
Donna e dama, so reggermi; nè mi occorre altrimenti
L'accorta vigilanza di amici o di parenti.
Tuttavia, per mostrarle il mio alto rispetto,
E per serbarmi illesa da qualunque sospetto,
Converrà ch'io sacrifichi al decoro, al dovere,
Il parente, marchese, l'amico, cavaliere.
Le vostre quotidiane premure, o miei signori,
Potrebber dare appiglio ai tristi, ai detrattori,
I quali, avvezzi al dubbio, dubiterian s'io dico
Che il parente è parente, e che l'amico è amico.
Nel deserto palazzo dei conti d'Albavilla
Mi ritrarrò per viverci, se non lieta, tranquilla.
Fulgenzio
Mi discacciate?
Asdrubale
(fra sè)
Siamo suonati!
Beatrice
Oh signor zio,
Non discaccio nessuno, dacchè me ne parto io...
Ella vorrà ospitarmi per qualche giorno ancora.
Asdrubale
Bella impresa!
Fulgenzio
Pensateci!
Beatrice
Ho già pensato.
Fulgenzio
Allora
Addio.
(ad Asdrubale)
Venite.
Asdrubale
Come... già?
Fulgenzio
(piano ad Asdrubale)
Questa sera istessa
Scriveremo la lettera. Su, coraggio.
Asdrubale
Contessa...
Dio! mi sento nel cuore una stretta, una stretta...
Contessa...
Beatrice
Cavaliere...
Asdrubale
(vorrebbe dire, ma non può)
Mah!...
(esce con Fulgenzio)