Il cavallarizzo/Libro 1/Capitolo 26
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Cap. 26. Del tempo di dar lo stallone alle cavalle, & altro à questo pertinente.
Non mi pare che quel preambulo d’un auttor moderno quadri, quando dice. Se per regola tritta & approvata della speculatione & c. Nondimeno il saggio lettore consideri ben lui ch’io me ne rimetto. Dico benche il vero tempo & più appropriato di dar lo stallone alle cavalle, sarà circa à venti di Marzo nell’equinotio, accioche nel medesimo tempo, nel quale si saranno ingravidate, già lieti & herbosi i prati, con poca fatica possino notrire il feto, & herede nel ventre, & partorirlo. Imperoche nel mese duodecimo, & forse ancora compito, partoriscano. Si deve adunque avertire che così alle cavalle, come alli stalloni, desiderosi del coito più in cotal stagione di prima vera, che in nessun’altra sia dato il modo di poter coire. Perche se voi vietarete questo, saranno stimolati molto dalle furie della libidine, & potrebbeno fare di gran pazzie, & avenirnegli molto male. Et quelli cavalli che sono concetti dipoi l’estivo solstitio sono infelicemente partoriti & allevati. Per la qual cosa vengano anco ad essere inutili, secondo Absirto. Il quale medesimamente vuole che venendo questo tempo dell’anno, due volte il giorno, cioè mattino & sera, avanti il bere sia dato lo stallone alle cavalle, le quali non deveno essere più di diece per istallone; & questo s’indenda quando il stallone sarà giovane, di buone forze, & grande. Ma à gl’altri se ne potranno dar tante, quante la qualità delle lor forze, e dell’età richiede. Per ben che alcuni ne danno dodeci, & piu: ma io non gli laudo. Herodoto scrive che il Re di Babilonia havea circa ottocento stalloni, con li quali haveano a fare undeci mila cavalle. Al quale numero riescano quasi quatordeci cavalle per istallone. Hor se la cavalla coperta che sarà stata una volta dallo stallone, di poi lo rifiuterà, voi non devete darcelo più di dieci giorni appresso. Et se all’hora medesimamente nol vuole, la devete separare dalle altre come gravida. Et notate che come vi accorgete che le cavalle siano gravide, & ve ne potete accorgere facilmente dalla difensione che fanno in non voler più che lo stallone le coprisca le lascerete stare: & farete che stiano in luoghi manco freddi, che sia possibile. Devete anco avertire che dipoi il tempo che havemo detto della monta, si rimuova lo stallone che si dà libero notte e giorno al montare, dalle giumente. Perche nol separando, sollecitato & stimolato dalla libidine si consumerebbe in poco tempo. Notate ancora che se lo stallone non sarà così volenteroso alla monta come si richiede, e questo dico non sol di quelli che si danno à mano & legati, ma de i liberi ancora, se li deveno lavare molto bene un pezzo prima che vadi à montare i genitali & la borsa di buon vino, nel quale habbi bollito la coda del cervo abbruciata, & fatta in polvere. perche questo lo stimolerà molto al coito. Ma quando non volete che più habbi cotal stimolo, ontateli le suddette parti d’olio perfettissimo. L’Ocimo (secondo Plinio) che è come sarebbe à dire una farraine, & mistura di più biade, incita molto al coito, & molto più ancora la polvere de i testicoli d’un cavallo che sia stato assai libidinoso, data in vino à bere. Gioverà parimente à questo se con una sponga ben netta, & nuova sarà sfregata e stroppicciata la natura della cavalla & dipoi stropicciatone anco il muso & le narici del cavallo. Et per il contrario l’odore de i genitali, e membro del cavallo giova molto in questo alla cavalla. Ma nelle cavalle incita il coito ancora mirabilmente se con la cipolla rotta, & quasi pista, over con l’ortica pur così fatta, se fregrerà la sua natura. E tanto ne i cavalli quanto nelle cavalle fa grande effetto à innamorarli, & incitarli al coito, l’ornarli con tutte quelle delicatezze & politezze all’hora convenienti, che potete. Et avertite che quando volete dare lo stallone à mano, accioche vadi meglio in ordine à trovar la cavalla, gliela farete veder prima, & dipoi annasare, & senz’altro ritornarete nella stalla; che così facendo, come il ricaccerete fuori, andarà come si deve in ordine: & la cavalla starà anco in aspettarlo più soggetta, & desiderosa di essere coperta. Perche le cose che ci sono negate, ci accendeno di maggior desiderio molte volte: & ci sforziamo per questo d’haverle, & possedere. Sono stati alcuni curiosi che hanno detto che se’l cavallo sarà coperto & vestito di quel colore che più se desiano che nascano gli heredi, di quel pelame nasceranno. Credendo per questo che la cavalla mirando in quel color del vestito prima che sia coperta, & bene imaginando concepisca dipoi, & partorisca l’herede di tal colore: deducendo forse l’argomento da quel detto, che la forte immaginatione fa l’effetto: come si vide nelle pecore di Laban, e di Giacob, & in quella Regina che fece il figliuol negro, & in molt’altri essempi. Et Oppiano auttor degno medesimamente vuole che, se lo stallone dipinto di quel color che si desidera che naschi il figlio starà per alcuni giorni avanti alla cavalla prima che sia coperta dal stallone, & che ardendo di libidine, sarà montata, concependo, generi il figlio di quel colore che standogli dinante à gl’occhi si è imaginato, & desiderato. E ben cosa maravigliosa questa sì, ma molto piu piena di stupore di quell’altra che dice un’altro, che sta in nostro arbitrio di far nascere gli heredi maschi, o femine, secondo che à noi piace. Percioche se noi legaremo il testicolo destro al cavallo generarà femina; se il sinistro maschio. Et il medesimo quasi in tutti gl’altri animali quadrupedi, & domestici afferma che sia, Columella. Et alcuni han detto che se noi vogliamo conoscere se la cavalla partorirà maschio; ò femina, che risguardiamo quando lo stallone la cuopre, perche se dalla parte destra dopo il fatto si lascierà cadere, è manifesto che ha seminato il maschio, se dalla sinistra discende, non è dubbio dever nascer femina. Alcuni vogliono che la cavalla partorisca maschio, se tre dì innanzi che sia il plenilunio è sottoposta allo stallone: & femina se tre giorni dipoi la quinta decima, & pienezza della luna. Et benche di questo se ne possino allegare alcune ragioni, pur per non perderci piu tempo, le lasciaremo, bastandoci de auttorità, & quel che havemo detto.