Il calderone magico/Modelli che promuovono il valore d'uso/Il caso Apache: suddivisione dei costi

Modelli che promuovono il valore d'uso
Il caso Apache: suddivisione dei costi

../ ../Il caso Cisco: ripartizione del rischio IncludiIntestazione 8 settembre 2014 75% Open Source

Eric Steven Raymond - Il calderone magico (1999)
Traduzione dall'inglese di Sabrina Fusari (1999)
Modelli che promuovono il valore d'uso
Il caso Apache: suddivisione dei costi
Modelli che promuovono il valore d'uso Modelli che promuovono il valore d'uso - Il caso Cisco: ripartizione del rischio


Supponiamo che lavoriate per una ditta che, per condurre i propri affari, abbia necessità di un webserver molto potente e altrettanto affidabile. Potrebbe trattarsi di commercio elettronico o di un’azienda pubblicitaria di grande rilievo o anche di un portale Web. Comunque sia, vi serve un collegamento sette giorni su sette e ventiquattro ore su ventiquattro, vi servono velocità e possibilità di personalizzare.

Ma come ottenere tutte queste cose? Sono tre le strategie di base che si possono perseguire:

Acquistare un webserver proprietario. In questo caso, si scommette sul fatto che le priorità del produttore coincidano con le proprie e che il produttore abbia la competenza tecnica sufficiente per metterle in pratica nel migliore dei modi. Ma anche supponendo che entrambi questi requisiti sussistano, è probabile che il prodotto non sia molto personalizzabile: si potrà modificare soltanto attraverso gli appigli che il produttore avrà voluto fornirvi. Infatti, la strada del webserver proprietario non è molto popolare.

In proprio. Costruire il proprio webserver non è un’opzione da scartare in partenza: i webserver non sono molto complessi, e certamente lo sono meno dei browser. Inoltre, un webserver specializzato può essere molto potente ed efficiente. Percorrendo questa strada, si possono ottenere esattamente le prestazioni e le caratteristiche di personalizzazione desiderate, anche se si dovranno poi pagare in termini di tempo di sviluppo. Inoltre, la ditta potrebbe trovarsi in difficoltà, una volta che l’autore si licenzi o vada in pensione.

Unirsi al gruppo Apache. Il server Apache è stato costruito da un gruppo di webmaster in collegamento su Internet, che si sono accorti che era preferibile unire i propri sforzi per migliorare una base comune di codice piuttosto che gestire una moltitudine di sforzi di sviluppo paralleli. Così facendo, sono riusciti a ottenere quasi tutti i vantaggi derivanti dall’autonomia, ma anche la maggiore potenzialità di debugging derivante da una revisione effettuata da più persone in maniera intensiva e in parallelo.

I vantaggi offerti dalla scelta di Apache sono fortissimi. Per verificare quanto, basta consultare il sondaggio mensile Netcraft, che mostra la costante crescita di Apache sul mercato fin dai suoi inizi, contro tutti i webserver proprietari. Al giugno 1999, Apache e i suoi derivati occupano il 61% del mercato, benché non ci sia, dietro questo progetto, alcun proprietario legale, alcuna forma di promozione né una vera e propria organizzazione di servizi.

La storia di Apache generalizza un modello in cui gli utenti di software trovano vantaggioso sostenere lo sviluppo dell’open source perché, così facendo, ottengono un prodotto migliore di come potrebbe essere altrimenti, a un costo inferiore.