Il calderone magico/"L'informazione vuole essere libera": un mito.
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C’è un altro mito, uguale e contrario all’illusione del modello della fabbrica, che spesso inganna chi riflette
sull’economia del software open source: è l’idea che "l’informazione voglia essere libera". Ciò conduce solitamente
all’affermazione secondo cui un costo marginale uguale a zero per la riproduzione di informazioni digitali,
implicherebbe che anche il costo alla vendita sia zero.
La forma più diffusa di questo mito si sfata facilmente, considerando il valore di un’informazione che dia accesso a
un bene ambito, come la mappa di un tesoro, o il numero di un conto corrente in Svizzera, o ancora l’accesso a
servizi quali una password di account per un computer. Benché l’informazione richiesta possa essere duplicata a
costo zero, lo stesso non si può dire dell’oggetto richiesto. Perciò, la richiesta stessa dell’informazione fa sì che
anche i costi marginali non equivalgano più a zero.
Riportiamo questo mito per dimostrare la sua non attinenza con gli argomenti economici e utilitaristici in favore dell’open source: come vedremo in seguito, questi argomenti, in generale, reggerebbero anche supponendo che i software presentino veramente una struttura del valore, diversa da zero, tipica di un bene industriale. Non c’è dunque bisogno di trattare il problema se il software "debba" essere libero o meno.