Il buon cuore - Anno XIII, n. 17 - 25 aprile 1914/Religione

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Domenica 2a dopo Pasqua

Testo del Vangelo. In quei, tempo Giovanni vide Gesù, che venivagli incontro, e disse: Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo. Questo è colui, del quale ho detto: Dopo di me, viene uno, che è da più di me, perchè era prima di me. E io nol conosceva; ma aftznchè egli fosse riconosciuto da Israele, per questo io sono venuto a bcetezzare’neik’acqua. E Ciiovanni rendeste testimonianza dicendoG Ho veduto lo spirito scendere dal cielo in forma di colomba, e si fermò sopra di lui. E io noi conosceva; ma chi mandommi a battezzare nell’acqua, mi disse: Colui sopra del quale vedrai discendere e fermarsi lo Spiyi,o, quegli è colui che battezza nehio Spirito Santo. ho veduto, e ho attestato, com’egli è il figkuo1, ) di Dio. S. GIOVANNI, cap. a. Pensieri. Il brano dell’odierno evangelo inserisce una delle varie testimonianze, che S. Giovanni Battista — Precursore di Cristo — rende a lui, come mandato divino. L’Evangelista S. Giovanni nell’iniziare il suo’ vangelo, che ha - carettere apologetico; ’ raccoglie sull’inizio l’autorità della dichiarazione del profeta, la. cui memoria, circondata dall’aureola del martirio, non era per anco scomparsa ed affievolita nel Popolo ebreo. Tutt’altro: anzi la libera voce di lui contro l’infamie del tiranno, che lo uccisero, riscoteva un eco profondo di carettere e religioso e politico: religioso poichè era stato violata ed oppressa la libertà del profeta; politica, poi perchè si rinfocolava l’odio al tiranno, loro imposto dall’autorità straniera di Roma. In quel capo S. Giovanni Evangelista ne raccoglie molte di queste testimonianze: una delle più chiare ed esplicite è precisamente quella sopra riferita nel brano evangelico. Giova notare il metodo seguito dal precursore nel Parlare di Gesù. L’avrebbe dichiarato vero Dio ed Uomo senza ambagi.: lui che gridò — a costo del sangue il non licei ad Erode — non avrebbe esitato un solo istante a vincere la diffidenza, il pregiudizio religioso secolare del suo popolo; avrebbe dovuto cadere — in omaggio alla prima dichiarazione della divinità di lui — coperto di sassi ed ucciso, antesignano della lunga schiera dei martiri e confessori di Cristo, ma — tattico, Raziente — mostra I fati della meditazione dei quali risulta evidente che Cristo, il Messia, il Dio d’Israele, che essi conoscono, ma che toglierà l’antico per sostituire alla legge la grazia e la bontà, alla penitenza lo Spirito Santo.

Riflettiamo e concludiamo sulle parole del precursore. Ltd a questo scopo ecco una, due, tre, quatro testimonianze, episodi, etc., riferite dall’Evangelista. Primamente s’annuncia l’Agnello di Dio cne viene a togliere it peccato del inondo. evidentemente nella forma singolare, per peccato qui non s’intende la trasgressione colposa della legge di.Dio, ma piuttosto io stato generale degli spiriti d’allora, nel mondo d’oggi: stato vizioso, per cui la mentalità umana è contraria, avversa agli insegnamenti, le dottrine di Cristo; stato generale e Goloroso, per cui nobili iniziative, santi ardimenti, — lasciati a se — nei mondo cadono a vuoto: stato per cui dall’una parte li mondo cerca sohevarsi e migliorarsi, mentre uaii’ altra, — mancandogli la forza della fede, la.forza deil’ajuto di Dio nei sacramenti, — s’avvilisce e ricade. bara quest’Agnello — che ci cià l’idea della mansuetuoine, della_Oontà, della pazienza, dell’amorevoiezza, colui che smonterà questa grande, enorme Montatura umana, collettiva, e più sotto cui parlarci della coloniba discesa su Cristo, sempre Giovanni insiste nel dirci e darci l’idea esatta di colui, cne Bara non più n battesimo di penitenza, ma battezzerà nello Spirito Santo, in una rinnovazione di carità e d’amore. A mostrare al popolo non solo liinfinita potenza di sanare ii mondo Lecco Dio!) ma a dirlo ancora dotato dell’eternità ’Giovanni dice che Cristó, cne e apparso dopo di lui,, prima di tutti, prima di Lucifero stesso: Prima di Lucifero io ti generai! dice e diceva la S. Scrittura. Concludevaancora ad urna terza conclUsione: La nuova iorma religiosa la rompeva coll’antico, e lo correggeva. (2uando Dio — 2 lino a quel punto — parlava al popolo, parlava dietro i lampi, i tuoni, assicurato dal fragor della sia forza— Dio degli eserciti. — Con CriSto cessa il dominio della legge: questa terribile espressione della forza s’è mutato in carità, in amore, in grazia. D’ora innanzi sarà non più il Dio del Sinai che atterrirà nella potenza del suo furore... non più la sapienza del greco e del mondo ingentilito e pagano... no, d’ora in avanti agli uomini sarà dato il battesimo, il battesimo dello Spirito Santo, fuoco, amore, carità.

Così si esprime e si manifesta Gesù. a Non sono venuto a sciogliere, ma a perfezionare la legge». Dunque Gesù contradice al passato: Gesù prende la nostra legge... umana e la perfeziona. Ed il cristiano... d’oggi la pretende a seguace di questo bel nome coi pregiudizii d’jeri? Seguitando coi criteri che guidano, dominino il mondo? Ma a che pro’ sarebbesi incarnato, avrebbe predicato, patito la morte e risorto Gesù? Per questo iion occorreva partorire Maria: bastava uniformarsi a quel [p. 134 modifica]mondo, a cui Cristo intimò strenua, implacabile (mena! Venne a perfezionare! Oh! come salutare è questa parola! Quando soffri, quando t’avvilisci, quando tutto il sognato, l’aspettato da te crolla con tanto tuo dispiacere... non temere! Contro ogni parvenza il tuo atto è raccolto, impreziosito dallo sguardo di lui, irrobustito dalla parola di Cristo. B. R.