Il buon cuore - Anno XIII, n. 16 - 18 aprile 1914/Religione

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Educazione ed Istruzione Beneficenza

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Domenica Prima dopo Pasqua detta in ALBIS

Testo del Vangelo.

In quel tempo, giunid adunque la sera di, quel giorno, il primo detta settimana, ed essendo chiuse le porte, dove erano congregati, i discepoli per paura dei Giudei, venne Gesù, e si stette in mezzo, e disse E detto questo, mostrò loro le loro: Pace a voi. sue militi e il costato. Si rallegrarono pertanto i disce poli al vedere il Signore. Disse toro di nuovo Ge,su: Pace a voi: come mandò me il Padre, anch’io mando voi. E detto questo, soffiò sopra di essi, e disse: Ricevete lo. Spirito Santo: saranno rimessi i peccati a chi li rimetterete: e saranno ritenuti a chi ti riterrete. Ma Tommaso, uno dei dodici, soprannominato Didimo, non si trovò con essi al venire di Gesù. Gli dissero però gli altri discePoli: Abbiam veduto il Signore. Ma egli disse loro: Se non veggo nelle mani di lui la fessura de’ chiodi, e non metto il mio dito nel luógo de’ chiodi, e non metto la mia;nano nel suo costato, non credo. Otto giorni dopo, di nuovo erano i discepoli in casa, e Tommaso con essi, ed entrò Gesù, essendo chiuse le porte, e si pose in mezzo, e disse loro: Pace a voi. Quindi disse a Tommaso: Metti qua il,tuo dito e osserva le,mani mie, e accostala tua mano e mettila nel mio costato; e non essere,incredulo, ma fedele. Rispose lOmmaso e dissegl4: Signor mio,.e Dio mio. Gli disse Gesù: Perchè tu hai veduto, ’o Tommaso, hai creduto: beati coloro che non hanno veduto, e hanno creduto. Gesù fece poi molti altri miracoli in presenza de’ suoi discepoli, che non sono registrati in questo, libro. Questi poi sono stati registrati, affinchè crediate che Gesù è il Cristo Figliuolo di’ Dio, e al- Miche credendo ottenghiate la vita nel nome di Lui. s. GIOVANNI, cap. 20.

Pensieri. Una osservazione preliminare: Agli apostoli, che si chiudono in una casa e --- per paura dei Giudei — vi si trincerano dentro Gesù appare e — per prima parola — dice: La pace sia con voi! Gesù dunque da una grande — somma importanza — a questa parola di pace. Dapprima dal profeta — innanzi alla sua stessa nascita — è salutato come il principe della pace: di poi sulla capanna’ di Betlem dagli angeli fa annunciare la pace agli uomini di buona volontà: dopo la sua gloriosa risurrezione, dovendo rimanere ancor in terra quaranta giorni, non saluta che con questa parola di pace, non li raccoglie che per parlare di pace, da loro nella imposizione delle mani il diritto od il privilegio di dare la pace ai peccatori, ai mondani pentiti, proprio quando -- parlando loro del prossimo stabi iimento della Chiesa in mezzo agli uomini — Egli manda i suoi apostoli come pecore in mezzo ai rupi; li manda semplici come le colombe in mezzo ai serpenti, quando li manda alla conquista del mondo intero, di quel mondo che lo ha crocifisso ed assassinato, di, quel mondo che si gloria d’essere l’avversario di Cristo, di quel mondo a cui ha dichiarato guerra feroce, dal quale — promise — avrebbero avuto gli apostoli una lotta pari a quella che già a lui avevano fatto. Come va dunque intesa questa parola di pacé? • •

Pace, adunque, è la sicurezza dell’esistenza: ad ottenere questa sicurezza, che dia la pace, ognuno lotta e s’arma contro il vicino., Così il mondo che crede pace il possesso dell’esteriOre, del palpabile, della materia, mentre la pace vera, la condizione della pace è il possesso tranquillo del nostro io, la perfetta armonia delle nostre facoltà di mente e cuore: qui solo è pace, qui si ha la vera pace perchè qui si ha la,sicurezza della vita, dell’esistenza senza le gravi preoccupazioni, le fuggevoli e mutevolissime circostanze del fenomeno esterno, dell’esteriore della esistenza. Invero se la pace la riponiamo nella salute, questa si turba per il più piccolo incidente: è turbata continuamente dalla preoccupazione della conservazione, dalla difesa hnpOtente da quei mille nemici, che insidiano un sì fragile tesoro: se la riponiamo nelle ricchezze abbiamo-anche peggio: quello che oggi è mio, domani passa in proprietà d’altri: se nell’onore, che cosa più mutabile della pubblica stima, della pubblica opinione? La calunnia è un venticello... Dunque questa pace deve estendersi e volgersi su di noi ed in noi, dove non arriva il mutevole, dove non esiste che la nobile gara del migliore. Date la.verità all’intelletto, date la bontà della vita, della virtù al cuore: voi avrete la pace! Diversamente la pace non esiste. Il volgo non comprende Tiesto fatto semplice: il tesoro della verità per l’intelletto, come reppta stranezze, e peggio, eccentricità un Archimede, che si lascia ammazzare piuttosto che staccarsi -da uno studio di geometria, un Plinio che nop teme l’eruzioni del Vesuvio, coi generosi d’ogi che non temono di rinnegare quel positivismo filosofico, quel materialismo che fece loro nome e fortuna pur di avere e godere d’un raggio di luce e verità. Così dite degli innamorati, dei generosi che non dubitano di compiere il più alto sacrificio pur d’aver compiuto forse ignorato, iorse nel silenzio — quell’atto di virtù - che dia’risposta al cuore, che valorizzi ed aumenti loro il tesoro e le virtù dello spirito.

Dunque ad avere questa pace non è ardua ne difficoltosa — meno impossibile — la via. ’Anzi con Cristo,.nella sua Chiesa noi ve la troviamo accorciata e piana. Spegnete il desìo del vero: seziatevi di virtù. [p. 127 modifica]Ogni minuto il vostro’ spirito reclama un vero, ogni minuto è grave al vosro cuore che arda di bene, di azioni che — nella loro bellezza — lo acque’tino e lo calmino. Ma non chiedete ciò con occhio materiale: non cercate in terra, e colla terra quello che è di cielo ed al cielo ritorna. Cristo disse: Beati quelli che non videro e credettero! Anche quando il fenomeno esterno ci crea il dubbio,;lie scuote nelle nostre convinzioni, negli ardimenti buoni della vita non dubitiamo. Stolto il non credere quanto non si veda o si tocca. Allora cessa la fede: subentra quella esperienza che data dai soli sensi può errare ed erra. Cacciate il dubbio, cesserà il tormento che fruga ed inquieta lo spirito vostro: togliete la passione coi suoi disordini: purificatelo. Sarà, una grande realtà l’augurio di Cristo risorto. Pax vobis! R.$.

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Le suore Francescane di Via Arena

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bisognerebbe sostenere, sviluppare, ampliare le opere iniziate e dar loro un impulso tale da renderle proporzionate ai propri scopi, perchè non v’è dolore più grande di quello della presenza di tanto vasto e imperioso bisogno di bene e trovarsi le mani vuote, e non possedere mezzi bastanti a soddisfarlo che in minima parte. Però, la stessa imperiosa necessità di mezzi per compiere opere buone, fa sempre trovare espedienti nuovi, e suggerire geniali industrie. Così anche per le opere delle suore di via Arena si vorrebbe combinare una pesca, una fiera, qualcosa, insomma, di efficace, e a tale intento mirano ottime signore che tra pochi giorni metteranno alla luce un progetto concreto di cui noi pure ci faremo banditori. Si tratta, di una Pesca-Fiera che avrà luogo nei giorni 19, 20 e 21 del corrente aprile, nei locali del Convento in.via Arena, 23.