Il buon cuore - Anno XI, n. 13 - 30 marzo 1912/Beneficenza

Beneficenza

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Il buon cuore - Anno XI, n. 13 - 30 marzo 1912 Educazione ed Istruzione

[p. 97 modifica]Beneficenza


Il convegno alla “Baggina„


Con un tempo splendido, che invogliava ad uscire all’aperto per ammirare le prime manifestazioni primaverili, si è effettuato felicemente l’annunciato convegno alla Baggina, dove il Pio Albergo Trivulzio si è trasformato, si è ampliato, diventando, più che un villaggio della carità, come è stato detto, una cittadella dedicata ad onorata, veneranda canizie.

Circa 1500 sono gli ospiti attuali, d’ambo i sessi, e, se si aggiunge il personale strettamente necessario per l’assistenza e i varî servizi pei sani e per gli infermi, si ha nella cittadella una popolazione che si aggira intorno al numero di 1700.

Mentre ammiriamo quello splendido quadrato della beneficenza col timore che il convegno si risolva quasi negativamente — come purtroppo avviene quando trattasi di adunanze indette con sentimento di altruismo — giungono parecchi cospicui industriali e studiosi del problema della previdenza.

Notiamo il comm. Esterle, il comm. Johnson, il cav. Pasi della Cassa di Risparmio, il conte Febo Borromeo, il cav. Gaggiotti, il comm. Enrico Zonda, l’avv. Mira, il comm. Dozzio, il comm. Silvestri, il comm. Gadda, il comm. Buffoli, il prof. cav. Brentari, l’ing. Comi, l’avv. Platner, segret. municipale, il cav. Cleto Pastori, il cav. Rusconi, il cav. Pietro Cavallazzi, il sig. Zini, ecc., ecc.

Gli ospiti — accolti cortesemente dal presidente, nob. comm. avv. Giuseppe De Capitani d’Arzago, dai consiglieri cav. Bonelli, nob. cav. F. Borgazzi e cav. Valabrega, nonchè dal segretario generale, cav. avv. Giulini, dal segretario avv. Gennari e dal direttore rag. Polastri — prendono posto in un’ampia sala a pian terreno, ove la luce, come in tutti i vasti locali dell’immenso istituto, entra a ondate.

Il presidente comm. De Capitani, approfittando del tempo prezioso per tutti gli intervenuti assorbiti da importanti uffici, prende subito la parola e fa rapidamente, e con chiarezza, la storia dell’erezione del grande caseggiato, che ha portato la inevitabile diminuzione patrimoniale di circa due milioni, costringendo a limitare in proporzione i ricoverati da 950 a 612.

Occorreva quindi, per far fronte a bisogni impellenti, un soffio di vita novella, una coordinazione opportuna che è venuta intanto coll’intervento del Comune, col quale si è combinato una specie di affitto pel ricovero di cronici da ospitare in locali che altrimenti rimarrebbero vuoti. Ma occorreva altresì anche un patronato da parte degli industriali, una specie di mutualità da associarsi, da armonizzarsi colle casse di previdenza, in maniera che fosse aperta al risparmio la via per un ricovero onorato nella vecchiaia. Ecco quindi il concetto del ricovero semi-gratuito, che eleva e nobilita la beneficenza da prestarsi intera solamente a chi non ha in sè, nè intorno a sè, alcuna risorsa. L’idea, coll’approvazione di illustri economisti, ha già avuto effettuazione in molti casi.

Il comm. De Capitani dà poi la parola al segretario avv. Gennari, un distinto studioso della beneficenza associata alla previdenza, e l’oratore ragiona da par suo, coordinando le leggi sulle assicurazioni con esempi pratici, presi anche dall’estero, esempi che dovrebbero estendersi a tutta l’Italia come provvido orientamento nella soluzione del grande problema della beneficenza ospitaliera in ordine alle nuove evenienze, alle nuove istituzioni e alle nuove condizioni delle classi lavoratrici.

A questo punto prende la parola il comm. Esterle, da tutti ascoltato colla massima deferenza, ed esprime il concetto di abbinamento dell’opera di previdenza, che tra poco diverrà obbligatoria colle casse di pensione e l’opera di previdenza ospitaliera, iniziata [p. 98 modifica]appunto dal Pio Ricovero Trivulzio col ricovero semigratuito.

In seguito parla l’avv. Mira, associandosi al comm. Esterle, e formulando un progetto concreto di un’associazione tra gli industriali nell’intento di addivenire ad un programma pratico, ad una convenzione utile per tutti.

Il comm. Buffoli, cooperatore per eccellenza, esprime il suo convincimento circa il sistema della cooperazione preventiva, dell’assicurazione dei posti mercè risparmi che dovrebbero essere versati gradatamente da benefattori o dagli stessi interessati ad assicurarsi un ricovero semi-gratuito per la vecchiaia.

Da ultimo prende la parola il nostro rappresentante A. M. Cornelio, il quale si congratula dell’esito del convegno, delle numerose e cospicue adesioni ottenute e dell’intervento di un’accolta di persone che certo daranno efficace impulso alla iniziativa.

Constata come per la moltiplicazione della beneficenza, resa assai difficile anche dalla continua immigrazione, siasi ormai imposto generalmente come una necessità in ogni istituto ospitaliero, un riparto semigratuito. Questo, però, dovrebbe essere amministrato separatamente, come appendice della grande, tradizionale istituzione di carità, senza ledere minimamente l’integrità della pia fondazione Trivulzio. Osserva come i privilegiati dalla fortuna dovrebbero sempre accompagnare le raccomandazioni a favore di ricoverandi con elargizioni proporzionate. A proposito ricorda quel grande apostolo della beneficenza che fu il Cottolengo, il quale, rispondendo ad una gran dama che sollecitava il ricovero di un povero fanciullo, disse: «Mi rallegro nel sapere quell’infelice bambino sotto la di lei protezione, mentre penso a centinaia di bambini sventurati, ai quali nessuno, pur troppo, s’interessa». In fine, riunendo le proposte messe innanzi dai precedenti oratori, esprime l’idea di lasciar aperte tutte le vie rivolte verso la cassa del Pio Albergo, la quale ha bisogno di tutte le cooperazioni.

Il comm. De Capitani risponde a tutti in piena armonia, ispirandosi appunto al concetto della massima libertà nella scelta della via per giungere alla meta. Accogliendo poi la proposta dell’avv. Mira, nomina lì per lì una Commissione per il necessario affiatamento, costituendola col medesimo avv. Mira, col comm. Esterle col comm. Buffoli.

In fine, l’egregio presidente, vedendo nell’uditorio il munifico comm. Zonda, lo segnala come raro esempio di praticità straordinaria per un’offerta di 100,000 lire a favore della nuova iniziativa e di altre 20,000 per accaparrare due posti semigratuiti.

Siamo al mezzodì; ma non si rinuncia ad una visita dell’immenso ospizio. Centinaia di vecchietti e di vecchiette sono alle loro mense bene imbandite. Tutti salutano con dolce espressione gl’inattesi visitatori. Abbiamo notato dei sorrisi che rivelavano storie indicibili e varie, di vite vissute in lotte, in contrasti, nella gioia, nel dolore, nella delusione e finalmente nel riposo. Caratteristiche alcune vecchiette che si alzavano per salutare l’amato presidente, riguardato, nella sua giovinezza, come padre affettuoso, a tutti sorridente.

Maraviglioso in ogni sua parte il funzionamento di tutti i servizi in quella cittadella, centro e manifestazione di una carità illuminata, che attende provvidi e generosi slanci.

X.

Pro San Pietro in Gessate - Pro Esercito


Domenica scorsa l’on. Avv. Luigi Della Porta si recava a visitare il Banco di Beneficenza pro San Pietro in Gessate - pro Esercito, ricevuto da tutta la Commissione al suono della marcia reale del 7.° reggimento fanteria. Il vice-presidente cav. uff. Luigi Zanaboni dava il ben venuto al deputato del collegio di Porta Vittoria ed il presidente sac. Antonio Pecoroni pronunciava il seguente discorso:

On. Signor Deputato, Signore e Signori,

Il Presidente della Commissione finanziaria e del Banco di Beneficenza pro San Pietro in Gessate - pro Esercito non può e non deve lasciar passare questa circostanza senza dire una parola di ringraziamento a tutti quanti hanno cooperato nell’opera santa e nobile che tanto ci sta a cuore, voglio dire i restauri della chiesa di San Pietro in Gessate.

Il primo ringraziamento vada all’augusta nostra Regina, che nella sua bontà e regale munificenza si è degnata onorare il nostro Banco con un suo dono sovrano. Quel giorno stesso che mi giungeva dal Prefetto e dall’on. Baslini da Roma la notizia officiale del premio reale inviato, giungeva pure la dolorosa notizia dell’attentato ai nostri Sovrani. Nel telegramma di ringraziamento mandato a nome di tutto il Comitato non ho mancato di esprimere i sensi di giubilo per lo scampato pericolo e di grande devozione verso gli amati Sovrani.

Il nostro Banco fu ancora onorato con doni dal Cardinale Arcivescovo, dal Prefetto, dal Sindaco, dall’onorevole Della Porta. Al nostro deputato che tanto si è interessato per questa impresa e che ci ha onorati questa sera di sua ambita presenza, a tutte le Autorità ecclesiastiche, civili, militari, a quanti hanno inviato doni o prestato aiuto i nostri più vivi e sinceri ringraziamenti.

Amore di religione, d’arte e di patria ci hanno consigliato di aprire quest’anno nei giorni della commemorazione delle Cinque Giornate il Banco di Beneficenza pro San Pietro in Gessate - pro Esercito.

Sono sacerdote e quindi son ben lieto di aver io pure propugnato i restauri di una chiesa: sono italiano e mi compiaccio di vedere un monumento artistico cittadino e nazionale ritornare alla sua antica bellezza sotto la saggia guida dell’architetto cav. Diego Brioschi.

Ma il nostro pensiero in questi giorni in cui la cara patria si trova nel duro cimento di una guerra, non poteva dimenticare i fratelli combattenti nella Libia e quindi abbiamo promosso questo Banco col duplice nobile intento di portare un contributo ai restauri di San Pietro in Gessate non solo, ma anche alle famiglie dei soldati morti o feriti sul lontano campo di battaglia. [p. 99 modifica]La nostra impresa, che non fu senza difficoltà, ha raccolto la simpatia e l’approvazione generale: lo stesso Sindaco di Milano è venuto il primo ad aprire le urne che nascondono la fortuna dei premi: la stampa cittadina non ha mancato di parlare in favore del nostro Banco: tutto quindi ci fa sperare in un ottimo risultato finanziario che possa compensare le fatiche della Commissione che io ho l’onore di presiedere.

Ricordiamo che questo Banco di Beneficenza, sul corso di Porta Vittoria n. 30, resterà aperto fino alla sera del 31 marzo.