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Anno XI. Sabato, 30 Marzo 1912. Num. 13.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Beneficenza. —X, Il convegno alla Baggina — Pro San Pietro in Gessate — Pro Esercito.
Educazione ed Istruzione. —Un pellegrino, Pellegrinaggio Lombardo a Roma — Pensieri.
Religione. —Vangelo della domenica detta delle Palme.
Società Amici del bene. —Pro «Ritiri Operai» — Per la Provvividenza Materna — Francobolli usati.
Notiziario. —Necrologio settimanale — Diario.

Beneficenza


Il convegno alla “Baggina„


Con un tempo splendido, che invogliava ad uscire all’aperto per ammirare le prime manifestazioni primaverili, si è effettuato felicemente l’annunciato convegno alla Baggina, dove il Pio Albergo Trivulzio si è trasformato, si è ampliato, diventando, più che un villaggio della carità, come è stato detto, una cittadella dedicata ad onorata, veneranda canizie.

Circa 1500 sono gli ospiti attuali, d’ambo i sessi, e, se si aggiunge il personale strettamente necessario per l’assistenza e i varî servizi pei sani e per gli infermi, si ha nella cittadella una popolazione che si aggira intorno al numero di 1700.

Mentre ammiriamo quello splendido quadrato della beneficenza col timore che il convegno si risolva quasi negativamente — come purtroppo avviene quando trattasi di adunanze indette con sentimento di altruismo — giungono parecchi cospicui industriali e studiosi del problema della previdenza.

Notiamo il comm. Esterle, il comm. Johnson, il cav. Pasi della Cassa di Risparmio, il conte Febo Borromeo, il cav. Gaggiotti, il comm. Enrico Zonda, l’avv. Mira, il comm. Dozzio, il comm. Silvestri, il comm. Gadda, il comm. Buffoli, il prof. cav. Brentari, l’ing. Comi, l’avv. Platner, segret. municipale, il cav. Cleto Pastori, il cav. Rusconi, il cav. Pietro Cavallazzi, il sig. Zini, ecc., ecc.

Gli ospiti — accolti cortesemente dal presidente, nob. comm. avv. Giuseppe De Capitani d’Arzago, dai consiglieri cav. Bonelli, nob. cav. F. Borgazzi e cav. Valabrega, nonchè dal segretario generale, cav. avv. Giulini, dal segretario avv. Gennari e dal direttore rag. Polastri — prendono posto in un’ampia sala a pian terreno, ove la luce, come in tutti i vasti locali dell’immenso istituto, entra a ondate.

Il presidente comm. De Capitani, approfittando del tempo prezioso per tutti gli intervenuti assorbiti da importanti uffici, prende subito la parola e fa rapidamente, e con chiarezza, la storia dell’erezione del grande caseggiato, che ha portato la inevitabile diminuzione patrimoniale di circa due milioni, costringendo a limitare in proporzione i ricoverati da 950 a 612.

Occorreva quindi, per far fronte a bisogni impellenti, un soffio di vita novella, una coordinazione opportuna che è venuta intanto coll’intervento del Comune, col quale si è combinato una specie di affitto pel ricovero di cronici da ospitare in locali che altrimenti rimarrebbero vuoti. Ma occorreva altresì anche un patronato da parte degli industriali, una specie di mutualità da associarsi, da armonizzarsi colle casse di previdenza, in maniera che fosse aperta al risparmio la via per un ricovero onorato nella vecchiaia. Ecco quindi il concetto del ricovero semi-gratuito, che eleva e nobilita la beneficenza da prestarsi intera solamente a chi non ha in sè, nè intorno a sè, alcuna risorsa. L’idea, coll’approvazione di illustri economisti, ha già avuto effettuazione in molti casi.

Il comm. De Capitani dà poi la parola al segretario avv. Gennari, un distinto studioso della beneficenza associata alla previdenza, e l’oratore ragiona da par suo, coordinando le leggi sulle assicurazioni con esempi pratici, presi anche dall’estero, esempi che dovrebbero estendersi a tutta l’Italia come provvido orientamento nella soluzione del grande problema della beneficenza ospitaliera in ordine alle nuove evenienze, alle nuove istituzioni e alle nuove condizioni delle classi lavoratrici.

A questo punto prende la parola il comm. Esterle, da tutti ascoltato colla massima deferenza, ed esprime il concetto di abbinamento dell’opera di previdenza, che tra poco diverrà obbligatoria colle casse di pensione e l’opera di previdenza ospitaliera, iniziata ap-