Il Trentino, cenni geografici, storici, economici/Appendici
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APPENDICI
A) La Rete Stradale del Trentino1.
Nel centro del paese: la Via italiana. Essa attraversa tutto il territorio trentino. È parallela alla ferrovia del Brènnero e al corso del fiume Àdige. Dal confine del Regno (presso Borghetto) fino a Salorno, km. 78; larghezza m. 7-8.
Nel Trentino orientale. Da Ala in Val d’Àdige si dipartono tre strade verso il confine con il Regno sui Monti Lessini:
Da Rovereto si dipartono:
Da Villa Lagarina: la Villa Lagarina-Cei.
Da Calliano si diparte: la Calliano-Folgaria, km. 15, larghezza m. 4, con proseguimento a Lavarone (km. 9, larghezza m. 4-5) e da Lavarone a Monteròvere (km. 7, larghezza m. 4).
Da Monteròvere al confine italo-austriaco, in direzione di Arsiero km. 9, larghezza m. 4; da Monteròvere alle Vèzzene, confine italo-austriaco, in direzione di Asiago, km. 5, larghezza m. 4.
Da Trento si staccano:
Si diramano dalla strada della Valsugana:
Da Lavìs in Val d’Àdige si diparte: la Lavìs-Cembra-Cavalese, km. 45, larghezza m. 4-5.
Da Ora in Val d’Àdige:
Dalla strada di Fiemme si dipartono:
Nel Trentino occidentale. Da Mori in Val d’Àdige: la Mori-Brentònico, km. 5, larghezza m. 4.
Da Rovereto: la Rovereto-Mori-Riva, km. 20,9, larghezza m. 5-6.
Da Riva sul Garda: la Riva-Val di Ledro-Storo-Cà Rossa, km. 33,8, larghezza m. 5.
Da Trento: la strada delle Giudicàrie, Trento-Sarche, km. 19,9, larghezza m. 5-6, con diramazione Sarche-Riva, km. 23, largh. m. 5,50; Sarche-Tione, km. 24, larghezza m. 5-6 e Tione-Càffaro (confine italo-austriaco), km. 29,8, larghezza m. 5-6.
Dalla strada delle Giudicàrie si diramano:
la Tione-Pinzolo, km. 16,7, larghezza m. 5-6;
la Pinzolo-Campìglio, km. 13,5, larghezza m. 4;
la Campìglio-Dimaro, km. 18,4, larghezza m. 4.
Da Nave S. Felice in Val d’Àdige: Nave S. Felice-Mezolombardo, km. 5,7, larghezza m. 4.
A S. Michele in Val d’Àdige fanno capo tutte le strade delle valli di Non e Sole:
la S. Michele (paese)-Mezocorona-Rocchetta, km. 4, larghezza m. 6-7;
la S. Michele (staz. ferr.)-Mezolombardo (La Retta), km. 2,8, larghezza m. 7-8;
la Mezolombardo-Fai-Andalo-Molveno, km. 19, larghezza m. 3-4;
la Rocchetta-Mezolombardo-Spormaggiore-Andalo, km. 14,2, larghezza m. 4,50;
la Mezolombardo-Tuenno-Cles-Mostizzolo-Malè, km. 40,9, larghezza m. 6-7;
la Malè-Fucìne-Tonale (confine italo-austriaco), km. 31,4, larghezza m. 5-6;
la Mezolombardo-Dermulo-Fondo-Mèndola, km. 39,4, larghezza m. 5,6;
la Dermulo-Cles, km. 5,7, larghezza m. 6,50-7;
la Dermulo-Revò, km. 7,6, larghezza m. 4-5;
la Fondo-Revò-Mostizzolo, km. 19,1, larghezza m. 5-6;
la Fucine-Pèio, km. 9,4, larghezza m. 4;
la Malè-Rabbi, km. 10,2, larghezza m. 3,50.
B) Elenco delle principali Strade d’accesso al Trentino2.
1. Sentiero di Valfùrva (non sempre praticabile) per il Passo della Sforzellina (m. 3005).
2. Mulattiera di Montozzo da Pezzo per la Forcellina di Montozzo (m. 2617) a Pèio.
3. Carrozzabile del Tonale (m. 1884).
4. Sentiero che da Ponte di Legno per il Passo di Lagoscuro (m. 2968) porta in Val di Gènova.
5. Mulattiera che da Valsaviore (a or. di Cedègolo) per il Passo di Campo (m. 2288) porta nell’alta Valle del Chiese.
6. Mulattiera (in parte sentiero) che da Val Pallòbia (confluente di Val Camònica) per il Passo di Monòccola (m. 2601) porta in Val di Daone.
7. Mulattiera che dall’alta Valle del fiume Càffaro per il Passo di Bruffione (m. 2147) porta a Daone e a Condino.
8. Mulattiera Val di Cadino-Passo di Cornelle (m. 2009)-Condino.
9. Carrozzabile del Càffaro (m. 379).
10. Mulattiera che da Eno (Val Degagna) (m. 391) o da Idro per Moerna (m. 987) va a Turano (Val Vestino) (m. 670).
11. Mulattiera Gargnano (sul Garda) per Val Toscolana a Turano (m. 670).
12. Mulattiera Valle del Torrente Campione-Passo Lorina (metri 1433)-Valle di Ledro.
13. Mulattiera Vèsio-Passo di Nota (m. 1210)-lago di Ledro.
14. » Limone-Passo Vil (m. 1322)-Pregasina.
15. Il lago di Garda (m. 65).
16. Mulattiera Navene-Bocca di Navene (m. 1430)-Brentònico.
17. » Ferrara di M. Baldo-Passo di Campione (m. 1381)-Àvio e Brentònico.
18. Carreggiabile sulla destra dell’Àdige (Borghetto, m. 124).
19. Ferrovia di Val d’Àdige.
20. Carrozzabile a sinistra dell’Àdige (Belluno Veronese, m. 148).
21. Mulattiera Fosse (Adàmoli)-Passo di Roccapia (m. 1248)-Borghetto.
22. Mulattiera di Valle Fredda (Osteria della Sega, m. 1392).
23.» di Valle Bona (Podesteria, m. 1680).
24.» Giazza-Passo Tràppola (m. 1524)-Val Ronchi-Ala.
25.» Storti (Recoaro)-Passo di Lora (m. 1716)-Ronchi-Ala.
26.» Recoaro-Passo di Campogrosso (m. 1437)-Camposilvano (Vallarsa).
27. Carrozzabile del Pian di Fugazza (m. 1157).
28. Mulattiera Dòppio (Arsiero)-Passo di Bòrcola (m. 1205)-Val Terragnolo.
29. Mulattiera Laghi (Arsiero)-Passo di Campoluzzo (m. 1490)-Folgaria.
30. Mulattiera Tonezza (Arsiero)-Passo del Fiorentino (m. 1500 circa)-Folgaria.
31. Carrozzabile di Val d’Àstico (Casenove, m. 582).
32. » delle Vèzzene (Osteria del Termine, m. 1400 circa).
33. Mulattiera-sentiero di Porta Manazzo (m. 1759).
34.» di Val di Caldiera (m. 1993).
35.» della Barricata (m. 1399).
36.» attraverso il passo di Val d’Antenne (m. 1440 circa).
37. Carreggiabile Ènego (m. 768)-Tezze (m. 234).
38. Ferrovia della Valsugana.
39. Carrozzabile di Valsugana-Tezze (m. 234).
40. Carreggiabile Lamon (m. 594)-Castel Tesino (m. 900).
41. Carrozzabile Feltre-Pontèt (m. 570)-Fiera di Primiero (m. 715).
42. Carreggiabile Passo di Cereda (m. 1370).
43. Mulattiera per il passo di Valès (m. 2062).
44.»»» S. Pellegrino (m. 1910).
45. »»» di Fedàia (m. 2029).
46. Carrozzabile del Pordoi (m. 2242).
C) Elenco dei Forti e delle principali Batterie e Campi trincerati del Trentino3.
Val di Sole.
1. Forte Zaccarana.
2. »Presanella (Pozzi Alti).
3. Forti Strino [a) Strino; b) Velon].
4. »Montozzo [a) Fratasecca; b) Barbafiori].
Valle delle Giudicàrie.
5. Forte Corno.
6. »Cariola (Por).
7. »Danzolino (sopra la strada).
8. »Revegler.
9. »Larino (sotto la strada).
Dintorni di Riva.
10. Forte Tòmbio.
11. Forti di Nago (due).
12. Forte di S. Nicolò (a) e batteria della Spiàggia (b).
13. Forti sullo stradone Val di Ledro [a) batteria della Madonnina; b) Tagliata Ponale].
14. Forti del Monte Brione [a) Forte S. Alessandro; b) batteria di mezzo; c) batteria mortai].
Val di Gresta.
15. Forte di Pannone (disarmato).
Vallarsa.
16. Forte Pozzàcchio.
17. » Matassone.
Serrada e Folgaria.
18. Forte Sommo Alto.
19. » Doss del Sommo.
20.» Cherle.
Vèzzena e Luserna.
21. Forte Belvedere (Gschwendt).
22. » Campo Luserna (a) col fortino Basson a mezzogiorno (b); la batteria Oberwiesen a W. (e); la batteria Vlati a E. (d).
23. Forte Cima di Vèzzena (Piz di Lèvico).
24. » Busa di Verle.
Valsugana.
25. Forte di Tenna.
26. » del Col delle Bene (S. Biàgio).
Passo di Rolle e Panevèggio.
27. Forte Dossàccio.
28. » Forte Busi.
Trento.
29. Forti di Matarello (due: a) Forte Mattarello; b) Forte Doss Ròccolo).
30. Forte del Doss Fornàs (quota 755) (Valsorda).
31. » Brusafèr.
32. Forti di Maranza (due: a) Blockhaus superiore; b) Blockhaus inferiore).
33. Forte di S. Rocco.
34. » di Roncogno.
35. » Cimirlo.
36. Forti e tagliata di Civezzano (quattro).
37. » di Martignano.
38. » di Casara (Montevaccino) oppure Calìsio (Calisberg)
39. » di Càdine (Buco di Vela).
40. » di Doss di Sponde.
41. » di Candriai.
42. » di Mandolin.
43. » di Margone (Romagnano).
44. » della Rocchetta (disarmato). Fassa e Ampezzo.
45. Forte Someda.
46. Forti di Corte [a) Forte Corte; b) Tagliata Ruaz].
47. » di Tre Sassi [a) Tagliata di sopra; b) Tagliata di sotto].
48. » di Landro [a) Forte alto; b) Forte basso].
49. Forte di Dürrenstein (Platzwiese).
Stelvio.
50. Forti dello Stèlvio [a) Forte Gomagoi; b) Forte Kleinboden].
Batterie.
Talpino, Asinara di Mori, Madonnina (Ponale), Batteria della Spiàggia (presso Riva), Crèino, Biaveno, Toldi, Madonna del Monte, Oberwiesen, Vlati, Palòn, Vasòn, Soprasasso, Marzola, Chegùl, Celva, Calìsio, Borgo (una a nord, Castel S. Pietro, una a sud, quota 696), Cavalazza, Col Rosa (Ampezzo).
Campi trincerati.
Zugna, Pasùbio, Bondone, Panarotta, Càdria, Ampezzo (tra il Falè e Croda de Rancona).
D) L’ALTO ÀDIGE |
Alto Àdige chiamasi la regione che si trova a nord del Trentino fino al confine geografico d’Italia, stendentesi lungo la cresta alpina dal giogo dello Stèlvio, al Passo di Resca, al Passo del Brènnero, alla Vetta d’Itàlia e al Passo di Toblacco4.
Abbiamo estese alcune tavole della nostra pubblicazione a questa regione perchè essa ha avuto comuni con il Trentino molte vicende storiche e perchè corrispondendo al bacino del fiume Àdige, dalle origini fino alla stretta di Salorno, costituisce, con la maggior parte del territorio trentino, un’unità geografica.
Tutto l’Alto Àdige fu romanizzato e le tracce della civiltà latina sono abbondanti. Ma mentre nel Trentino le irruzioni barbariche prima e la politica imperiale dal mille in poi non riuscirono mai a intaccare e sopraffare l’elemento romano, nell’Alto Àdige gli elementi stranieri insediatisi riuscirono a sovrapporsi. Con tutto ciò al principio del secolo scorso la regione era ancora prevalentemente italiana non solo a mezzogiorno del confine napoleonico5 del Regno italico (abbracciante oltre al Trentino il tenere di Bolzano), ma in tutta la Valle Venosta. Non mancavano elementi italiani neppure nei distretti di Bressanone e di Sterzen, mentre italiana è ancor oggi la Valle di Badia (Val della Gàdera) confluente nell’Isarco presso Brunico6.
In tutta la regione dell’Alto Àdige l’italianità è stata fieramente combattuta ed ha perduto terreno nel cinquantennio ultimo.
Le statistiche ufficiali austriache sono per di più condotte con criteri anti-italiani in modo da far apparire l’elemento italiano ancor più esiguo di quello che è.
La superficie dell’Alto Àdige è maggiore di quella del Trentino e precisamente è di km² 7178.
Il territorio dell’Alto Àdige trovasi nelle stesse condizioni politico-amministrative del Trentino. È annesso alla provincia del Tirolo. Consta di cinque capitanati e di una città autonoma, Bolzano.
I Capitanati sono:
Bolzano (con i distretti giudiziali di Bolzano, Caldani, Castelrotto, Chiusa, Egna);
Bressanone (con i distretti giudiziali di Bressanone e Sterzen);
Brunico (con i distretti giudiziali di Brunico, Belisbergo, Marebbe e Tures);
Merano (con i distretti giudiziali di Glorenza, Lana, Passìria);
Slandro (distretto giudiziale Slandro).
La popolazione complessiva è di abitanti 242 503 così suddivisa:
Superficie in km² |
Popolazione (1910) |
Densità per km² | ||
Città di Bolzano | 34 | 24 126 | 710 | |
Capitanato | di Bolzano | 1707 | 73 970 | 43 |
» | di Bressanone | 1203 | 30 366 | 25 |
» | di Brunico | 1838 | 36 354 | 20 |
» | di Merano | 1031 | 55 619 | 54 |
» | di Slandro | 1365 | 22 068 | 16 |
Alto Àdige | 7178 | 242 503 | 38,7 |
La densità è assai scarsa e nei singoli distretti giudiziali raggiunge percentuali assai più basse che nel Trentino.
L’aumento naturale della popolazione (eccedenza dei nati sui morti), che dal 1900 al 1910 fu di 16 017 persone, trova modo di rimanere in patria. Nel decennio in parola vi fu, oltre a questo aumento naturale, un aumento di 11 727 persone per emigrazione. Il maggior aumento si è verificato nella città di Bolzano (20 %) e nel distretto di Merano (13,6 %).
La popolazione dell’Alto Àdige vive divisa in 204 comuni e abita in 31 614 case. La statistica nazionale delle popolazioni dell’Alto Àdige si rileva dal seguente specchietto desunto dall’anagrafe ufficiale:
Popolazione di diritto (vale a dire di cittadinanza austriaca) con lingua d’origine | Somma della popolazione di diritto | Forestieri | Popolazione totale | Soldati | ||||
tedesca | italiana | diversa | ||||||
Città di Bolzano | 21 107 | 1 323 | 88 | 22 518 | 1608 | 24 126 | 1164 | |
Capitanato | di Bolzano | 64 939 | 7 469 | 77 | 72 485 | 1485 | 73 970 | 256 |
» | di Bressanone | 28 748 | 414 | 392 | 29 554 | 812 | 30 366 | 850 |
» | di Brunico | 29 484 | 5 590 | 874 | 35 948 | 406 | 36 354 | 1034 |
» | di Merano | 49 167 | 1 670 | 162 | 50 999 | 4620 | 55 619 | 505 |
» | di Slandro | 21 900 | 44 | 7 | 21 951 | 117 | 22 068 | 176 |
215 345 | 16 510 | 1600 | 233 455 | 9048 | 242 503 | 3985 |
Il numero degl’italiani (16 510) di fronte ai tedeschi (215 345) risponde ad una percentuale inferiore all’8 %. Ma esso è in realtà di molto superiore. Dalla popolazione tedesca - per conoscere quella indigena - vanno levati i 4000 soldati. Inoltre devesi tener presente che i 9048 forestieri, non compresi nella statistica nazionale, sono quasi tutti italiani. Ai 9048 forestieri ne vanno aggiunti per lo meno oltre 15 000 che passano nell’Alto Àdige circa dieci mesi all’anno in qualità di operai e non appaiono nelle statistiche, riferentesi al 31 dicembre, perchè nei mesi di dicembre e gennaio rimpatriano.
Oltre a questi 15 000 noi crediamo - in seguito a ricerche molteplici - di poter affermare che gl’italiani dell’Alto Àdige sommino a circa 45 000, equivalgano cioè ad un quinto della popolazione. Per rilevare quanto poco sia attendibile la statistica ufficiale ci limitiamo a constatare che a Bolzano, secondo l’anagrafe del 1900, gl’italiani erano 1607; stando all’anagrafe del 1910 sarebbero scesi a 1323, mentre è notorio e patente che sono di molto aumentati. In un «libro indirizzi» di Bolzano, edito nel 1912, ci fu dato constatare che su 8000 indirizzi di professionisti, commercianti, ecc., 1483 erano italiani di lingua e di sentimenti, parlanti effettivamente la lingua italiana. Se si fosse tenuto conto degl’italiani di cognome si arrivava alla metà. Ora è naturale il ritenere che attorno ai 1483 professionisti italiani ci siano per lo meno oltre da 3 a 4000 famigliari. Nei vari distretti ove si parla il ladino (Val di Gardena e Val di Badia) ad ogni nova statistica si fa apparire una diminuzione degl’italiani, che in realtà son sempre rimasti, dato il loro grande isolamento, stazionari.
Il suolo dell’Alto Àdige è in gran parte costituito da terreni produttivi. Questi sommano a 5981 km².
Il suolo non produttivo (rocce, terreno coperto da costruzioni) è di km² 1196, corrisponde ad un settimo circa dell’area totale.
Del terreno produttivo la parte maggiore spetta al bosco (2830 km²), quindi ai prati di montagna (malghe, con km² 2292). Il territorio coltivato a prati è di 427 km², quello a campi di 258 km². Abbastanza notevole la superficie coltivata a vite (69 km²) e d’alto reddito il terreno coltivato a frutteti (7 km²).
La produzione viticola è la più importante. Si limita solo al distretto di Bolzano e Merano. Manca del tutto nel distretto di Brunico. È scarsissima in quella di Bressanone.
La produzione vinicola nel decennio 1902-1911 fu in media di ettolitri 328 000. Delle varie coltivazioni nei campi la più estesa è quella della segala che occupa ben 90 km². Seguono le coltivazioni del frumento (20 km²), dell’orzo (10 km²), del mais (14 km²), del grano saraceno (17 km²), ecc..
Assai ben sviluppata è la frutticoltura. Le mele e le pere di Merano e Bolzano sono celebri.
Scarsissima la coltivazione del gelso.
L’allevamento del bestiame è abbastanza sviluppato. Nel 1900 si contavano 7500 equini, 112 000 bovini, 75 000 pecore e 21 000 maiali.
Le risorse industriali del paese sono rappresentate da giacimenti Panorama della città di Bolzano nell’Alto Àdige. minerari, dalle industrie elettrochimiche, dai cotonifici e, soprattutto, dall’industria forestieri.
La sola Bolzano ospita annualmente 120 000 forestieri, Merano 40 000.
Le reti stradali sono buone; quelle ferroviarie sono ancor lontane dall’aver lo sviluppo necessario, ma sono ben maggiori di quelle del Trentino.
Come nel Trentino così nell’Alto Àdige vi è un’enorme ricchezza di carbon bianco. Nella nostra Tav. XV figurano e le centrali elettriche esistenti e la forza idraulica ancora disponibile. I cavalli di forza motrice, ricavati da impianti idro-elettrici già esistenti, sommano a 36 mila. Ne restano da sfruttare ancora 275 mila!
Le città più importanti sono Bolzano, Merano e Bressanone.
Bolzano, 265 m., 15 000 ab. (coi sobborghi 25 000) è il capoluogo dell’Alto Àdige. Monumenti italiani e notevoli sono il Duomo, il Palazzo mercantile, il Municipio, il Convento dei domenicani. Panorama di Bressanone nell’Alto Àdige. Caratteristici sono i portici simili a quelli delle città venete. È grande centro di forestieri. Da Bolzano si dipartono la funicolare per la Mendola, la ferrovia del Ritten, la ferrovia aerea del Kohler, ecc..
Merano, 324 m., 20 000 ab.. Stazione principale della ferrovia di Val Venosta; luogo giustamente celebre per la dolcezza del clima e la beltà del paesaggio.
Bressanone, 561 m., 6150 ab.. Notevoli il Duomo, il Museo civico, il Museo diocesano.
- ↑ Sono segnate in carattere neretto le strade principali.
- ↑ Cnfr.: Tav. XVII - Strade d’accesso al Trentino. Il numero ordinativo nel testo rimanda al corrispondente numero della Tav. XVII. L’A. non intende di aver qui elencato oltre alle strade tutti i sentieri e le mulattiere, ma solo le più frequentate o quelle che meglio si prestano a far rilevare il grande numero di punti di accesso al Trentino.
- ↑ Cnfr.: Tav. XVIII - Forti, Batterie e Campi trincerati. Nel testo sono stampati in corsivo i nomi de’ forti di maggior importanza e dei più moderni. Per le batterie e i campi trincerati le notizie qui date risalgono alla fine del maggio del 1915. Si consulti la tav. XIX nella quale per la scala più grande sono riportati con maggiori particolari tutti i forti, batterie e campi trincerati con i numeri e le lettere indicati nel testo.
- ↑ Amplie notizie, specialmente d’ordine storico ed etnografico, trovansi nel recente studio di E. Tolomei: L’Alto Adige (Torino, editr. l’«Ora Presente») e nell’Archivio per l’Alto Adige, che da otto anni pubblica il Tolomei stesso (Trento, Zippel).
- ↑ Cnfr.: Tav. I - Confini geografici, storici ed etnografici.
- ↑ Cnfr.: Tav. III - Distribuzione etnico-linguistica della popolazione.