Il Trecentonovelle/XXVII
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Marchese Obizzo da Esti comanda al Gonnella buffone che subito vada via, e non debba stare sul suo terreno; e quello che segue.
Il Gonnella piacevole buffone, o uomo di corte che vogliamo dire, mostrò al marchese da Ferrara non meno che Bartolino. Però che avendo il detto buffone commessa alcuna cosa piccola contro al marchese Obizzo, o per avere diletto di lui, gli comandò espressamente che sul suo terreno non dovesse stare; ché se vi stesse, gli farebbe tagliare la testa. Di che il Gonnella, nuovo come egli era, se ne andò a Bologna, e là accattoe una carretta, e su vi misse terreno di quello de’ Bolognesi, e detto e accordatosi col guidatore della carretta del pregio, vi salí suso e ritornò in su questa carretta dinanzi al marchese Obizzo. Il quale, veggendo venire il Gonnella in sí fatta maniera, si maravigliò e disse:
- Gonnella, io t’ho detto che tu non debba stare sul mio terreno, e tu mi vieni su una carretta dinanzi. Che vuol dire questo? ha’ mi tu per cosí dappoco?
E disse a’ famigli suoi che ’l pigliassono a furore.
Disse il Gonnella:
- Signor mio, ascoltatemi per Dio, e fatemi ragione, facendomi impiccare per la gola, se io ho fallato.
Il signore, volonteroso d’udirlo, che ben pensava qualche nuova ragione dirsi per lui, disse:
- Aspettate un poco, tanto che dica ciò che vuole.
Allora il Gonnella disse:
- Signore, voi mi comandaste che io non stesse sul vostro terreno; di che io me ne andai subito a Bologna, e misi su questa carretta terreno bolognese, e su quello sono stato e al presente sono, e non sul vostro, né sul ferrarese.
Il marchese, udendo costui, con gran sollazzo patí questa ragione, dicendo:
- Gonnella, tu se’ una falsa gonnella e con tanti colori e sí diversi che non mi vale né ingegno né arte contro alla tua malizia: sta’ ove tu vuogli, ch’io te la do per vinta.
E con questa piacevole astuzia rimase a Ferrara, e rimandò la carretta a Bologna, e ’l marchese l’ebbe per da piú che prima.
E cosí con una nuova legge che niuno dottore giammai seppe allegare, il Gonnella allegò sí che a ragione il marchese non seppe contraddire, e ’l Gonnella ne guadagnò una roba.