Il Trecentonovelle/CXXIII
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Vitale da Pietra Santa, per introdotto della moglie, dice al figliuolo che ha studiato in legge, che tagli uno cappone per gramatica. Egli lo taglia in forma che, dalla sua parte in fuori, ne tocca agli altri molto poco.
Nel castello di Pietra Santa, in quello di Lucca, fu già un castellano abitante in quello, ch’avea nome Vitale. Era, secondo di là, abiente, e orrevole contadino; ed essendogli morta una sua donna, lasciandogli uno figliuolo d’anni venti, e due figliuole femine, da’ sette infino a’ dieci anni, gli venne pensiero che questo suo figliuolo, che già era bonissimo gramatico, di farlo studiare in legge, e mandollo a Bologna. E mentre che era a Bologna, il detto Vitale tolse moglie. E stando insieme, come per li tempi avviene, Vitale cominciò aver novelle come questo suo figliuolo diveniva valentissimo; e quando bisognava danari pe’ libri, e quando per le spese per la sua vita, el padre mandava quando quaranta e quando cinquanta fiorini: e molto di danari si votava la casa. La donna di Vitale, e matrigna del giovane che studiava a Bologna, veggendo mandare questi danari cosí spesso, e pensando che per questo a lei diminuiva la prebenda, cominciò a mormorare, e dice al marito:
- Or getta ben via questi parecchi danari che ci sono; mandagli bene, e non sai a cui.
Dice il marito:
- Donna mia, che è quel che tu di’? o non pensi tu quello che ci varrà, e l’onore e l’utile? Se questo mio figliuolo serà giudico, potrà poi esser dottorio conventinato, che ne saremo saltati in perpetuo seculo.
Dice la donna:
- Io non so che secolo; io mi credo che tu se’ ingannato, e che costui, a cui tu mandi ciò che puoi fare e dire, sia un corpo morto, e consumiti per lui.
E in questa maniera la donna s’avea sí recato in costume di dire questo corpo morto che come il marito mandava o denari o altro, cosí costei era alle mani, dicendo al marito:
- Manda, manda, consumati bene, per dar ciò che tu hai a questo tuo corpo morto.
Continuando questa cosa in sí fatta maniera, agli orecchi del giovane che studiava in Bologna pervenne come la matrigna il chiamava in questa contesa che facea col marito «corpo morto». Il giovane lo tenne a mente; ed essendo stato alquanti anni a Bologna e bene innanzi nella legge civile, venne a Pietra Santa a vedere il padre e l’altra famiglia. E ’l padre, veggendolo, ed essendo piú lieto che lungo, fece tirare il collo a un cappone, e disse lo facesse arrosto, e invitò il prete loro parrocchiano a cena.
Venendo l’ora e postisi a tavola, in capo il prete, allato a lui il padre, poi la matrigna e seguentemente le due fanciulle, ch’erano da marito, il giovane studente si pose a sedere di fuori su uno deschetto. Venuto il cappone in tavola, la matrigna, che guatava il figliastro in cagnesco, a ceffo torto, comincia a pispigliare pianamente al marito, dicendo:
- Che non gli di’ tu che tagli questo cappone per gramatica, e vedrai s’egli ha apparato nulla?
Il marito semplice gli dice:
- Tu se’ di fuori sul deschetto, a te sta il tagliare; ma una cosa voglio, che tu cel tagli per gramatica.
Dice il giovane, ch’avea quasi compreso il fatto:
- Molto volontieri.
Recasi il cappone innanzi, e piglia il coltello, e tagliandogli la cresta, la pone su uno tagliere e dàlla al prete, dicendo:
- Voi siete nostro padre spirituale e portate la cherica; e però vi do la cherica del cappone, cioè la cresta.
Poi tagliò il capo, e per simile forma lo diede al padre, dicendo:
- E voi siete il capo della famiglia, e però vi do il capo.
Poi tagliò le gambe co’ piedi, e diedele alla matrigna, dicendo:
- A voi s’appartiene andar faccendo la masserizia della casa, e andare e giú e su, e questo non si può far senza le gambe; e però ve le do per vostra parte.
E poi tagliò li sommoli dell’alie, e puoseli su uno tagliere alle sue sirocchie, e disse:
- Costoro hanno tosto a uscire di casa, e volare fuori; e però conviene abbiano l’alie, e cosí le do loro. Io sono un corpo morto: essendo cosí, e cosí confesso, per mia parte mi torrò questo corpo morto -; e comincia a tagliare, e mangia gagliardamente.
E se la matrigna l’avea prima guatato in cagnesco, ora lo guatò a squarciasacco, dicendo:
- Guatate gioia! - e pian piano dicea al marito: - Or togli la spesa che tu hai fatta.
E assai si poté borbottare, che la brigata che v’era l’averebbono voluto tagliare in volgare, e spezialmente il prete, che parea che avesse il mitrito, specchiandosi in quella cresta. Da indi a pochi dí, essendo il giovane per tornare a Bologna, fece piacevolmente certo tutti il perché avea partito il cappone per sí fatta forma. E spezialmente con una mezza piacevolezza dimostrò alla matrigna il suo errore; e partissi e dagli altri e da lei con amore; come che io credo che ella dicesse con la mente: «Va’, che non ci possi mai tornare».