Il Tesoretto (Laterza, 1941)/VIII
Questo testo è completo. |
◄ | VII | IX | ► |
VIII
775Ancor son quatro omori
di diversi colori,
che per la lor cagione
fanno la complessione
d’ogne cosa formare
780e sovente mutare.
Sí come l’uno avanza,
l’altr’è in sua possanza;
ché l’una è ’n segnoria
dela malinconia,
785la quale è freda e secca,
certo di laida tecca.
Un’altr’è in podere
di sangue, al mio parere,
ch’è caldo ed omoroso,
790ed è fresco e gioioso.
E flema in alto monta,
ch’umido e fredo ponta,
e par che sia pesante
quell’on, e piú pensante.
795Poi la collera vene,
che caldo e secco tene,
e fa l’orno legiero,
e presto, e talor fero.
E queste quatro cose
500cosí contrariose
e tanto disiguali
in tutti li animali
mi con vene acordare,
ed in lor temperare,
805e rinfrenar ciascuno,
sí ch’io li rechi a uno,
sí ch’ogne corpo nato
ne sia conplessionato.
E sacce ch’altremente
810non si faria neente.