Il Re Torrismondo/Atto terzo/Scena quinta
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SCENA QUINTA
CAMERIERA, ALVIDA
CAMERIERA
Questi doni a voi manda, alta Regina,
Il buon Re mio Signore, e vostro servo;
Ch’al servir non estima eguale il regno:
Nè stimeria, bench’il superbo scettro
I Garamanti, e gli Etiopi, e gl’Indi
Tremar facesse, e’nsieme Eufrate, e Tigre,
Acheloo, Nilo, Oronte, Idaspe, e Gange,
Ato, Parnaso, Tauro, Atlante, Olimpo,
E s’altro sorge tanto, o tanto inaspra.
Lunge da noi famoso erribil monte.
ALVIDA
Di valoroso Re leggiadri, e ricchi
Doni son questi, e portator cortese.
CAMERIERA
Non agguaglia alcun dono il vostro merto:
Ma non aggiate il donatore a sdegno,
Ch’or v’appresenta e la corona, e ’l manto,
E questa immago in prezíiosa gemma
Scolpita.
ALVIDA
A prova la ricchezza, e l’arte
Contende, e l’opra la materia avanza.
E la sua cortesia sì tosto agguaglia
Del suo chiaro valor la fama illustre.
Nè mi stimò di tanto onore indegna.
Ma quai lodi, o quai grazie al Signor vostro
Render io posso? o chi per me le rende?
CAMERIERA
È grazia l’accettarli. E ’l don gradito
Il donator d’obbligo eterno astringe.