Il Parlamento del Regno d'Italia/Francesco Colombani
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deputato.
Nato a Milano, studiò matematiche e riuscì un abilissimo ingegnere. L’amor di patria e lo sdegno contro lo straniero l’animarono in siffatta guisa fin dalla più tenera giovinezza, ch’egli si ascrisse alla società della giovine Italia, e si compromise in modo che dovette emigrare in Francia stabilendosi a Parigi, ove ottenne l’insigne onore divenire ammesso nella Scuola Politecnica.
Tornato più tardi in Italia, singolarmente arricchito in fatto di scienza, vi continuò in modo luminosissimo i proprî studî, dei quali si videro frutti maravigliosi nel suo Manuale d’Idraulica e d’Idrodinamica ad uso degl’ingegneri e nell’altro Trattato sul taglio delle pietre in isbieco. Eletto deputato dal collegio di Lodi, egli è uno dei più assidui fra i nostri rappresentanti, ed appartiene alla grande, all’antica maggioranza, della quale è uno dei più saldi e valevoli sostegni; sobrio di parole, come lo sono in generale i deputali lombardi, non parla che quando ha una proposta utile e veramente attuabile da fare, od una spiegazione plausibile e positiva da dare. Così è ch’egli gode d’una incontestabile e meritata autorità, che ridonda tanto a suo onore come ad onore del paese cui appartiene e che lo inviava a sedere nell’augusto consesso dell’Assemblea nazionale.