Il Parlamento del Regno d'Italia/Ercole Oldofredi

Ercole Oldofredi

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Leonzio Massa-Saluzzo Giacomo Oneto

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senatore.


L’Oldofredi è uno di quei Lombardi che si compromisero si fattamente nel 1848 al cospetto dell’Austria, che dovettero emigrare definitivamente in Piemonte, per non pensar più a rientrare nella loro infelice patria, che al momento in cui l’armata italiana guidata da Vittorio Emanuele, cacciasse d’innanzi a sè l’abborrito oppressore.

Ridottosi a Torino, il conte Oldofredi ebbe la fortuna di istringere assai intima relazione col conte Camillo di Cavour, il quale lo prese ad amare ed a stimare assaissimo, tanto che ebbe in animo di farlo entrare nella carriera politica, onde meglio potersi avvalere del di lui ingegno e della sua abilità.

E quando noi diciamo che il conte Cavour volle far entrare l’Oldofredi nella carriera politica, vogliamo significare, ch’egli ebbe intenzione di farlo eleggere deputato alla Camera, e affidargli funzioni importanti nel maneggio della cosa pubblica. Sembra che nel primo intento non riuscisse o non persistesse; ma volendo ad ogni costo trarre un buon partito dalle qualità onde andava distinto il conte Oldofredi lo nominò commissario del governo presso la Società delle ferrovie Vittorio Emanuele, ed elevato alla dignità senatoriale, lo nomino più tardi a prefetto di Bologna, [p. 1027 modifica] Tenne il conte Oldofredi, per breve spazio di tempo, le redini del governo di quella cospicua città; le grassazioni continue ed aggressioni che avvenivano fin nell’interno delle case, e nelle ore diurne, avevano sparso lo spavento ed una certa diffidenza contro l’autorità governativa locale. Il conte Oldofredi che pur si adoperava a tutt’uomo a curare radicalmente quella schifosa piaga, triste rimasuglio dell’amministrazione pretesca, e che in un tempo non lontano vi sarebbe senza alcun dubbio riuscito, credette della sua dignità di offrire le proprie dimissioni per un sentimento di delicatezza, che non potrebbe certo non essere altamente approvato.

Da quel momento egli si è messo ad occuparsi di affari industriali, del che non possiamo che molto lodarlo, parendoci che a questa branca sarebbe utilissimo per l’Italia si dedicassero le persone appunto della sua provata onestà e della sua levatura di mente.

Il conte Oldofredi assiste di frequente alle riunioni pubbliche e private dell’illustre consesso di cui meritamente fa parte, ed il suo avviso ha non lieve pondo nelle deliberazioni di esso.