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rivare all’alta posizione da esso attualmente occupata, di presidente di Sezione della Corte di Cassazione di Milano.

L’elevazione stessa della sua carica, lo designava per sedere nell’aula senatoria; entratovi appena, egli vi ha adempiuto agli obblighi suoi, con molta cura ed efficacia. Nello studio specialmente di quelle leggi le quali concernono più specialmente le di lui cognizioni giuridiche, è stato in grado di maggiormente tornar utile al Senato ed al paese.


senatore.


L’Oldofredi è uno di quei Lombardi che si compromisero si fattamente nel 1848 al cospetto dell’Austria, che dovettero emigrare definitivamente in Piemonte, per non pensar più a rientrare nella loro infelice patria, che al momento in cui l’armata italiana guidata da Vittorio Emanuele, cacciasse d’innanzi a sè l’abborrito oppressore.

Ridottosi a Torino, il conte Oldofredi ebbe la fortuna di istringere assai intima relazione col conte Camillo di Cavour, il quale lo prese ad amare ed a stimare assaissimo, tanto che ebbe in animo di farlo entrare nella carriera politica, onde meglio potersi avvalere del di lui ingegno e della sua abilità.

E quando noi diciamo che il conte Cavour volle far entrare l’Oldofredi nella carriera politica, vogliamo significare, ch’egli ebbe intenzione di farlo eleggere deputato alla Camera, e affidargli funzioni importanti nel maneggio della cosa pubblica. Sembra che nel primo intento non riuscisse o non persistesse; ma volendo ad ogni costo trarre un buon partito dalle qualità onde andava distinto il conte Oldofredi lo nominò commissario del governo presso la Società delle ferrovie Vittorio Emanuele, ed elevato alla dignità senatoriale, lo nomino più tardi a prefetto di Bologna,