Il Parlamento del Regno d'Italia/Aurelio Saffi

Aurelio Saffi

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Giuseppe Ricciardi Gaspare Cavallini


Questo testo fa parte della serie Il Parlamento del Regno d'Italia


[p. CXVIII modifica]Aurelio Saffi.

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È nato in Forlì nell’ottobre del 1819 dal conte Girolamo e da Maria Romagnoli. Il di lui padre nel 1831 prese parte alla spedizione rivoluzionaria comandata dal generale Sercognani, dopo la quale esulò in Francia.

Aurelio Saffi fece i primi studî nella città nativa, poscia in Osimo ed in ultimo in Ferrara, ove tolse laurea nelle discipline legali. Di là condottosi a Roma, obbedì alla propria inclinazione occupandosi di studî storici e letterarî.

Nel 1844, allorquando le Romagne incominciavano ad esser riagitate da quel movimento politico, cui sembrava dover secondare poco dopo il nuovo pontefice, Saffi rientrò a Forli ove rimase fino al 1849, epoca in cui la sua nomina a deputato all’assemblea costituente l’induceva a rientrare nella città eterna.

Colà egli non indietreggiò dinanzi il grave incarico offertogli di farsi reggitore della nuova ed effimera repubblica in compagnia dell’Armellini e del Mazzini, e rimase al suo posto fino al momento dell’entrata dei Francesi in Roma.

Esulò allora di nuovo, recandosi dapprima in Piemonte, ove si trattenne sol pochi giorni passando quindi in Isvizzera, ove rimase un anno, e portandosi in fine in Inghilterra.

Durante il suo lungo soggiorno nel Regno Unito il Saffi si occupò molto di studî letterarî e pubblicò su varî periodici, tra i quali son da citarsi il Westminster-review e il Macmillan’s Magazine, articoli dettati in inglese che produssero sensazione. Anche le sue lettere politiche, dirette nel 1856 al Daily-News, non passarono inosservate.

Al Saffi fu affidata nell’università d’Oxford una cattedra di letteratura italiana, cui egli rinunciò per rientrare in Italia nel 1860 dietro invito di Garibaldi, il quale desiderava fargli accettare la prodittatura della Sicilia.

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Rifiutato tale incarico, l’ex-triumviro venne eletto deputato al Parlamento Italiano dal collegio d’Acerenza in Basilicata.