Il Parlamento del Regno d'Italia/Arcangelo Scacchi
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senatore.
Nato in Gravina, provincia di Bari, nel febbrajo 1810, da Patrizio e Giovanna Pentibove; percorse gli studî elementari nel seminario di Bari, e seguì gli universitarî in Napoli, ove si laureò in medicina nel 1831.
Da quel momento egli non si ristette dall’occuparsi con ogni attività di elocubrazioni scientifiche, acquistando ben presto e a buon diritto fama di profondo geologo.
Le memorie da lui pubblicate sono molte e tutte vennero accolte dagli scienziati con grande favore, sovra ogni altra quelle intese a definire i terreni necessariamente straordinarî che si rinvengono nel reame di Napoli.
Secondo il nostro sistema non potendo dare un analisi di tali scritti, li annovereremo qui sotto, indicandone il titolo:
«Memorie geologiche sulla Campania; — Della regione vulcanica del monte Volture; — Incendi del Vesuvio nel 1850 55; — Della periclasia; — Della Hunnite; — Dei fosfati di manganese e potassa; — Memoria sulla poliedria dei cristalli. — »
Nominato professore e direttore del celebre museo mineralogico di Napoli fino dal 1844, le di lui opinioni politiche, ben note ai Borboni, gli fecer correre pericolo d’esser destituito da tal carica nel 1849. — Che anzi in quel medesimo anno, essendo egli stato proposto a socio ordinario della regia accademia di scienze di Napoli, la sua nomina venne rigettata, e non fu che più tardi, cioè nel 1854, che lo Scacchi appartenne a quell’istituto scientifico, nel quale aveva tanti diritti ad essere ammesso.
Nominato membro del consiglio ordinario di pubblica istruzione, non appena si compiè la liberazione del reame nel 1860, fu elevato alla dignità di senatore con reale decreto del 20 gennajo successivo.