Il Conte Rosso/Atto terzo/Scena undicesima

Atto terzo

Scena undicesima

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Atto terzo - Scena decima Atto terzo - Scena dodicesima

Bona, Amedeo.


Amedeo
Madre, io sono
Presso a morire. Non voglio querele.
Vi chiamai per aver piena contezza
Dei vostri intendimenti, ove mi piaccia
Di affidarvi lo Stato.
Bona
In me per dritto
Scende lo Stato.
Amedeo
No, madre. Vi chiedo
Se il cor vi basti di tener governo
Quale in vita io lo tenni.
Bona
Non so farmi
Dispensatrice dell'altrui moneta.
Amedeo
Adulto non vi amai, né voi mi amaste;
Pur, cercando lontan nelle memorie
Della mia fanciullezza, io vi rivedo
Sorridermi benigna e carezzosa.
Certo allor, visitando in Altacomba
Le cripte di Savoia, il cor materno
Non vi dicea ch'io vi sarei disceso
Prima di voi, ma credevate, ed era
Dolce pensier, precedermi, sperando
Che in quell'alto silenzio di sepolcri
Giungesse l'eco delle mie fortune...
Bona
Perché mi parli così? non t'intesi
Mai parlarmi così.
Amedeo
N'è ver, che suona
Coll'accento del padre la mia voce?
Bona
Che vuoi? che vuoi?
Amedeo
Le rimembranze in folla
Tornano all'uom che muore... Io vo' piegarvi
Alla mia giusta causa.
Bona
Alla tua causa
Non mi fa avversa la caparbia.
Amedeo
Eppure
Mai non pensaste che in questa mia morte
Fosse la man del ciel che vi punisce?
Non è triste chi muor, ma chi rimane.
È pur bello a una madre aver daccanto
Nei tardi anni suo figlio e riguardarlo
Regnar giusto sui lieti e superbire
Delle sue gesta e consigliarlo e reggerlo
Nei dubbi... e rinnovargli ora per ora
Il dono della vita!
Bona
Tu mi scendi
Come una lama di pugnal nel core.
Che mi nascondi? Il tuo pensier s'avvolge
In oscure parole, e mi atterrisci
Col mite aspetto. Aperto... aperto... Io sento
Strisciar come una biscia nel tuo sguardo
Una fredda minaccia.
Amedeo
Che vi resta
A temere di me? Voi forte, io stremo...
Bona
Dello Stato è parola...
Amedeo
Vi radduco
Al mio soggetto. È troppo tardi ormai
Per bilanciar consigli; io vi guadagno
Per altra via.
Bona
La paura ti annebbia...
Amedeo
Chi muor com'io morrò, madre, compisce
Un superbo atto di vita, e anelante
Vi s'affretta.
Bona
Che intendi?
Amedeo
Vi dà il core
Di seguir la mia traccia?
Bona
Io son qual fui,
Sarò qual sono. Non m'illude il sogno
Che la fervida tua mente seduce.
Ho dello Stato e del poter più vasto,
Più superbo concetto, e per mutato
Avviso attenterei stolta e cosciente
All'interezza della tua Corona?
Amedeo
Ad altri dunque la reggenza!
Bona
Tanto
Sfregio ardiresti?
Amedeo
La mia donna...
Bona
È vana
Di mente, il sai.
Amedeo
Nel principe d'Acaia...
Bona
Patirò che un estranio?!...
Amedeo
Un mio volere
Vi fa imbelle per sempre.
Bona
Hai tu speranza
D'avversarmi così fin dalla tomba?
T'ebbi pur sempre a fronte, umiliata
Fui pur sempre da te. Quando l'impero
In mia mano cadea, tu mel rapisti;
Tu, dovunque, ad ogni ora, a quale impresa
Io volgessi la mente, eri lo scoglio
Dove rompeva il mio voler. Disponi
A tua posta del trono: al mio diritto
O alla caparbia mia darò sostegno
Di mal vinti baroni, e sorgeranno
Selve di lance al mio grido di guerra.
Tu non conosci Bona.
Amedeo
O madre, a prezzo
Di vita vi conosco!
Bona
Che?
Amedeo
Assentite
Alla promessa?
Bona
Che dicesti?
Amedeo
Tanto
Vi ripugna esser mite? Io non vi chieggo
Che di seguir l'orme del padre. Egli ebbe
Fama di giusto. E voi l'amaste, il padre.
Ancor ne va per le genti il ricordo...
L'udii narrar tante volte... Eravate
Giovani e belli entrambi... una gloriosa
Vista, l'amor che v'accendea... n'è vero,
Madre? E che lutto al suo morir... Ma lieta
Ebbe per voi la vita, ed or dal cielo
Certo vi guarda!
Bona
Ah no, no, mi t'arrendo...
Ma non parlar così... tutto... io mi piego
A tutto... ogni promessa, ogni più sacra
Promessa avrai, ma non fissarmi in viso
Con quegli occhi di fuoco.
Amedeo
Iddio, siccome
Io vi perdono, vi perdoni... Ibleto...
Bona
Che?
Amedeo
Non temete. Voi siete pur sempre
Contessa di Savoia.

Appare Challant.

A me i baroni.
E accompagna mia madre alle sue stanze.