Il Conte Rosso/Atto primo/Scena terza
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Giuseppe Giacosa - Il Conte Rosso (1880)
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Un Valletto, poi Ulderico, e detti.
- Valletto
- Un uomo d'armi, giunto a briglia sciolta
- Dal Canavese, domanda del conte
- Di San Martino.
- San Martino
- Me?
- Valletto
- Prega sollecita
- Udienza, e si dice apportatore
- Di gran novelle.
- San Martino
ad Amedeo, per congedarsi.
- Sire...
- Bona
- Entri.
Ulderico entra.
- San Martino
- Ulderico!
- Che fu?
- Ulderico
- Gravi notizie.
- Bona
- Parla.
- Ulderico
- Il conte
- Di Gauna e di Rueglio...
- San Martino
a Bona.
- Un mio cugino...
- Ulderico
- Innamorato d'una villanella
- Sposa di fresco, non poté ridurla
- Al suo piacer. Domenica passata,
- Mentr'essa era salita per erbaggi
- Alla montagna, il conte di sua propria
- Mano uccise il marito e ne inchiodò
- Il cuore all'uscio del tugurio.
- Challant e gli altri
inorriditi.
- Oh!
- Ardòn
a San Martino.
- Quello
- Non lo direte un tirannuccio. E sono
- Tutti d'un conio i vostri?
- San Martino
- Egli fu sempre
- Così; troppo focoso, ma di buona
- Compagnia.
A Ulderico.
- Tu venisti a ciò soltanto?
- Ulderico
- Oh no, sire. Il paese furibondo
- Assalì come un turbine la rocca
- E la prese di forza. La contessa
- Madre, la nuora, i figli, a mala pena
- Trafugati, scamparono.
- Challant
- Ed il conte?
- Ulderico
- Rinchiuso in una botte irta di chiodi
- Fu portato sull'orlo del dirupo
- Che digrada al torrente, e là, fra gli urli
- Della folla briaca ed al chiarore
- Del castello che ardea, spinto, a rimbalzi
- Di roccia in roccia rotolò nel fondo.
- Challant
- Ah! c'è ancora degli uomini!
- San Martino
- Messere
- Conte, plaudisci agli assassini?
- Challant
- Io plaudo
- Al giusto evento.
- San Martino
- Quel morto era uscito
- Dalla mia casa.
- Challant
- Un malo frutto.
- San Martino
- I buoni
- Ceppi non dànno mali frutti.
- Challant
- Il ceppo
- Sarà dunque malvagio.
- San Martino
- Conte!
- Bona
- Ancora
- Quest'uom non ha finito; alle contese
- Penserete di poi.
- San Martino
ad Ulderico.
- Nuove sciagure?
Ulderico rimane interdetto.
- Parla; che aspetti?
- Ulderico
- Ma...
- San Martino
- Sgròppati il nodo
- Dalla gola, pulcino... Mi hai tu in conto
- Di un fanciullo? Il mal ceppo onde son nato
- Non trema per rovesci.
- Ulderico
- I borghigiani,
- La feroce di sangue opra compita,
- Corrono per le ville, e in un istante
- La rivolta divampa. Ardon le rocche
- Di Parella, di Cly, di Strambinello,
- E di Perosa.
- San Martino
- Di Perosa? Il mio
- Castello!
- Bona
- Osaron tanto?!
- Amedeo
- I forsennati!
- Bona
a San Martino.
- Che gente avete, se quattro bifolchi
- V'abbattono la casa?
- San Martino
- E pur sostenne
- Formidabili assedi!
- Bona
- E sotto un fascio
- Di paglia a un colpo di zappa s'affonda
- Come putrida melma!
- San Martino
ad Amedeo.
- O Sire, è tristo
- Patir l'insulto del più forte!
- Bona
- Siate
- Voi forti.
- San Martino
- Escon di terra a mille a mille,
- Non attese falangi, e levan muri
- Di carne umana.
- Bona
- Vostra colpa. Voi
- Contateli nei giorni della pace,
- E falciate il soverchio. Io li conosco:
- Pochi al tributo e molti alla rivolta.
- Ecco i villani.
- Challant
- Sire, e voi tacete?!
- Bona
- Challant, che intendi?
- Challant
- Io mi rivolgo al nostro
- Legittimo sovrano: qui s'oltraggia
- La ragion delle genti.
- Bona
- Ei non dissente
- Dal mio pensar.
- Challant
- Nol disse.
- Amedeo
- È nostra madre,
- Challant, che parla.
- Challant
- Ed è questa la sola
- Vostra parola?
- Amedeo
- La sola.
- Challant
gettando la spada.
- Prendete
- La mia spada, signore: io più non sono
- Che un ribelle.
- Bona
verso il fondo.
- I soldati.
- Amedeo
- Alcun non esca
- Di qui. Ripiglia la tua spada, Ibleto,
- Troppo mi duole di vederla a terra
- Come un ventenne ucciso. Ardòn, costoro
- Mi guastano la vita. Amo il quieto
- Fiorir delle cortesi arti e il silenzio
- Della casa e la pace, e ad ogni istante
- Questi bollenti spiriti solleva
- Qualche nuova tempesta. San Martino,
- La nostra buona madre avrà consigli
- E provvidenze al caso tuo. Tu mostra
- Che sei uomo di senno e non turbarci
- Col tuo dolore. Già il nostro compianto
- Non può rifarti la casa.
A Berry.
- Madonna,
- Torni per voi la pace; a confessione
- Udiste or ora i lor peccati, e un premio
- Prometteste al men reo; fatevi dunque
- Dispensiera di grazie.
- Cortigiani
- Il premio, il premio!
- Amedeo
a Berry.
- Ch'io mandi per gioielli?
- Berry
- Il mio fermaglio
- Basterà.
- Challant
trasalendo.
- Che!
- Amedeo
fra sé.
- Challant?
- Berry
- Fra quanti udimmo
- Contriti penitenti, il men gravato
- Di colpa è il conte di Challant. Riceva
- La costante virtù, per le mie mani,
- Il meritato premio.
- San Martino
a Challant.
- Ve ne faccio
- Sincero complimento.
- Un Cortigiano.
- Io pure.
- Altro Cortigiano.
- Anch'io.
- Challant
- Grazie, grazie.
- San Martino
- Madonna, io vi prometto
- Che un tal compenso lo farà nel giusto
- Cammin perseverante.
- Challant
in disparte.
- Alfine, alfine
- M'era dovuta quest'ora!
- Amedeo
- Messeri,
- Imbruna. Io vi congedo. Ardòn, tu sei
- Dei nostri a cena.
- Ardòn
- Sire, avrò ben caro
- Di mangiare un cappone. Da gran tempo
- Non ne annuso che il fumo.
- Bona
- San Martino,
- Or or vi attenderò nelle mie stanze.
Tutti s'avviano.
- Amedeo
- Rimanga il conte di Challant.
Alle parole d'Amedeo, San Martino, Berry, Della Torre, Bona, che stavano per uscire, si fermano in fondo, quasi incerti se debbano rimanere.
- Rimanga
- Il solo conto di Challant.
Berry, San Martino e Della Torre escono.