Il Conte Rosso/Atto primo/Scena prima
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Giuseppe Giacosa - Il Conte Rosso (1880)
Atto primo - Scena seconda | ► |
Amedeo, seduto alla tavola in fondo, giuoca a scacchi con Mastro Luca. Bona di Borbone, a destra dello spettatore, discorre con San Martino. Bona di Berry, seduta a sinistra, parla a bassa voce con Challant, e sta ricamando. Il sire Della Torre ed altri gentiluomini.
- Bona
a San Martino.
- E così consueti i giorni vanno
- Per la lor china, o conte, e d'ogni bella
- Pace è specchio la Corte di Savoia.
- Il nostro dolce Sire inganna al giuoco
- L'ore meridiane, e lo vedrete
- Durar, finché imbrunisca, alla scacchiera,
- La nostra bella nuora intende a santi
- Ricami per gli altari d'Altacomba
- E noi vediam serenamente in queste
- Gioie famigliari il compimento
- Del materno desìo. Che si fa, conte,
- Nel vostro Canavese?
- San Martino
- Un po' di guerra
- E molto di rapina.
- Bona
- Chi guerreggia?
- San Martino
- I borghesi e i villani incontro a noi.
- Bona
- Strano paese il vostro: in ogni canto
- Della terra d'Italia ardono l'ire
- A suono di campana. A noi fiorisce
- Più civile costume, ed è lo squillo
- Della tromba segnale di battaglia.
- Non avete tre fiumi in Canavese,
- La Dora, l'Orco e la Chiusella?
- San Martino
- E un quarto:
- La furia popolare.
- Bona
- Lo si asciuga
- Cacciandolo nei primi. E chi rapina?
- San Martino
- I signor sui signori.
- Bona
- Fate piano,
- Che fragor d'armi non valichi l'Alpi;
- E sbrigatela pure fra di voi.
- Berry
a San Martino.
- Passaste di Torino?
- San Martino
- Sì, madonna.
- Berry
- E di Rivoli?
- San Martino
- Appunto, e vi trovai
- L'olezzo ed il tepor di primavera.
- Berry
- Questa bruna Ripaglia ha poco sole.
A Bona.
- Quando la lascierem, madonna?
- Bona
- Quando
- Piaccia al nostro signore.
- Amedeo
- Allor domani.
- Perdona, San Martino: il mio barbiere
- Ed avversario mi stringeva ai fianchi
- Con due buffoni, una rocca e un cavallo,
- E dovetti pensare a tutelarmi,
- Prima di salutarti.
- San Martino
- Il buon piacere
- Del mio Sire anzitutto.
- Berry
a Bona.
- Allor domani
- Partiremo per Rivoli?
- Bona
- È costume
- Recarvisi d'ottobre e siam d'aprile.
- Fra cinque mesi.
- Berry
- Dacché piacque al nostro
- Signore!
- Bona
- I Conti di Savoia stanno
- Di qua dall'Alpi.
- Scudiero
entrando.
- Un messaggio pel mio
- Grazioso Signor.
- Bona
- D'onde?
- Scudiero
- Dal vescovo
- Di Sion.
- Bona
- Date. Il Conte giuoca.
Legge.
- Attenda
- Il prevosto dell'armi un nostro cenno,
- E voi, messere Della Torre, udite.
Uno dei gentiluomini le si avvicina e parla sommesso con lei.
- Challant
a Berry.
- Vedrem fra poco la grande Contessa
- Vestir cotta ed usbergo, e il dolce Sire
- Filar dalla conocchia. Oggi ai soldati
- Comandano le femmine.
- Berry
- Vi pare
- Così strano, Challant?
- Challant
- Io son codardo,
- Madonna, a voi d'accanto, è ver; ma induro
- Più travagli che in guerra. Oh se potessi
- Scuotere il vostro giogo!
- Berry
- Io l'avrei caro.
- Fatelo.
- Challant
- Ieri mi deste men crude
- Parole.
- Berry
- Non rammento.
- Challant
- Io vi pregavo
- Di una corsa sul lago. Il bel Lemano
- Serba ancora la nitida purezza
- Invernale, e la nuova primavera
- Fa men pungenti le brezze. Al chiarore
- Di luna il Montebianco si riflette
- Nell'acqua tersa: dai gorghi profondi
- Riscintillano gli astri, le colline
- Si smarriscono in candidi vapori,
- E quasi sembran navigar sul cielo.
- Berry
- Voi parlate il linguaggio di messere
- Petrarca.
- Challant
- Un uom che amò.
- Berry
- Ma a noi la notte
- Non arreca che il sonno. Il nostro Sire
- Appena il sole va sotto, sbadiglia,
- E sonnecchiano tutti.
- Challant
- Ognun governi
- Se stesso a suo talento. Io non vi chiedo
- Riprovevole cosa. Avrem compagni
- Scelti da voi; mi basta la dolcezza
- D'esservi accanto a tarda notte e senza
- Cortigiano sussiego.
- Berry
- Io son la sposa
- Del vostro Sire...
- Challant
- Egli cura gli scacchi
- Più che la Casa e lo Stato.
- Berry
- M'è avviso
- Che voi mi amiate per dispetto.
- Challant
- Io v'amo
- Per mia rovina, madonna.
- Bona
a Della Torre.
- Si mandino
- Cento lance a Louêche.
Amedeo, Challant ed altri si levano di scatto.
- Perché v'alzate,
- Signori? Pace, E voi, dolce mio Sire
- Tornate alla scacchiera, o mastro Luca
- Vi fa matto in due colpi. O via, per cento
- Lance tanto scompiglio? Non è cosa
- Di tal momento da dover levarsi
- Un Sovrano dal giuoco, ove distrae
- L'animo dalle cure dello Stato.
- Il messaggio del vescovo Edoardo
- Narra l'Alto Vallese renitente
- Alla taglia di guerra. Gli alpigiani
- Cantan miseria, e brontola sommessa
- Nuova imminente rivolta. Ci parve
- Solo consiglio da seguirsi un pronto
- Invio di lance e l'ordinammo. Conte
- D'Aix, che ne dite?
- Un Cortigiano
- Era il miglior consiglio
- Da seguirsi.
- Bona
ad un altro.
- E voi, Lando?
- Altro Cortigiano
- Io non ho voce
- Che per plaudirvi, madonna.
- Bona
- E voi, sire
- Di San Martino?
- San Martino
- Se ai villani piace
- Di far la guerra, paghino.
- Amedeo
- Maestro
- Luca, agli scacchi dunque. M'è più caro
- Pararmi dalle tue che dalle insidie
- Dei Vallesani: e poi che la graziosa
- Nostra madre e Signora ci risparmia
- Le cure, e i nostri saggi consiglieri
- Convengon seco, allegramente! Sei
- Tu il mio solo nemico.
- Challant
- Il cielo, o sire,
- Non ve ne dia mai di peggiori.
- Bona
- Parli
- Amaramente, Challant.
- Challant
- No, madonna:
- Faccio un voto sincero e necessario
- Alla Casa sabauda.
- Bona
- Anche dai forti
- Si difende Savoia.
- Challant
- È ver. Maestra
- Di buon governo è la scacchiera.
- Bona
- Ibleto!
- Challant
- Iddio, madonna, vi serbi per lunghi
- Anni allo Stato!
- Bona
- Tu ci lanci auguri
- In sembianza d'offese.
- Challant
- Io so che abbiamo
- Gran bisogno di Voi.
- Bona
- Ciò ti ripugna?
- Amedeo
- Che brontolone quel Challant! Scommetto
- Che gli è tornato a male un qualche amore.
- Pace, pace!
- Valletto
- Domandano udienza
- I signori di Ardòn, di Nende, e il conte
- Di Martigny.
- Bona
- Ben vengano.
- Amedeo
- Io non voglio
- Disturbar la partita, e li dispenso
- Dagli omaggi.