Il complesso che, nella città di Teramo, viene familiarmente denominato Castello Della Monica, altro non è che un insieme di distinte strutture e di aree scoperte realizzate ed assemblate, più o meno efficacemente, in un progetto unitario che dà vita ad uno strano angolo della città, curiosamente osservato dai turisti ed affettuosamente vissuto dagli abitanti del quartiere nel quale si inserisce. Questo insolito gruppo di ponticelli, stradine e fabbricati in miniatura costituisce, dunque, quell’area urbana che assume la denominazione di Borgo Medioevale, sito sul piccolo colle di San Venanzio, a monte della Piazza Garibaldi e dell’imbocco del Corso San Giorgio.
La presenza del complesso ha, sin dalle origini, contraddistinto l’intero quartiere che, ancora oggi, viene comunemente identificato con la dizione di «quartiere del Castello», nonostante il Borgo Medioevale in senso stretto non abbia un’estensione territoriale tale da occupare interamente il quartiere in oggetto, né, tanto meno, il colle di San Venanzio.
Una tradizione, non del tutto accertata, afferma che nel luogo ove, all’incirca, oggi sorge il Castello Della Monica, insisteva una roccaforte medioevale munita di torri e fossati di protezione. Alcuni storici hanno dunque ritenuto che l’Autore dell’opera in esame, nella progettazione e nella realizzazione, abbia tenuto conto della particolarità di tale sito che, all’epoca, era considerato obiettivamente fuori dell’abitato urbano vero e proprio.
In virtù delle loro caratteristiche, tutte le diverse strutture e le aree verdi di cui si compone il Borgo Medioevale, essendo state inserite e contestualizzate in una visione unitaria, possono essere descritte come facenti parte di un unico vasto complesso architettonico e, dunque, come tali in questa sede saranno classificate. A suffragio di questa tesi, inoltre, si fa presente che anche l’atto di permuta col quale alcuni degli immobili furono trasferiti in proprietà al Comune di Teramo, nell’articolo 9 utilizza la dizione di «complesso». Di complesso, pertanto, qui si parlerà.