Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/XXXII - Omai che piú bramate
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Matteo Bandello - Il Canzoniere (XVI secolo)
XXXII - Omai che piú bramate
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XXXII.
Più non parla, ma sospira per i begli occhi della Mencia.
Garbata alternativa di endecasillabi e settenari, che dànno al componimento certa agilità di movenza.
Ballata.
Ormai che più bramate,
Occhi, di que’ begli occhi il dolce giro,
S’i’ mi sento morir quando lo miro?
Non v’accorgete, come l’arso core
Misero piange sempre 5
Che vi specchiate in que’ superbi rai?
Cangiasi l’alma d’una in mille tempre,
E di se stessa fore
Va vaneggiando con tormenti e guai,
Onde con duri lai 10
Scoprir volendo l’aspro mio martiro,
Invece di parlar sempre sospiro. 12
Note
V. 3. Lo miro, il dolce giro di quegli occhi.
Vv. 5-6. Sempre che, ogniqualvolta.
V. 7. Tempre, forme, modi.