Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/XXIV - Di te non so se mi lamenti, Amore
![]() |
Questo testo è stato riletto e controllato. | ![]() |
◄ | Alcuni Fragmenti delle Rime - XXIII - Donna, cui Donna uguale | Alcuni Fragmenti delle Rime - XXV - Non sa che cosa sia | ► |
XXIV.
Non sa se debba lagnarsi di Amore, o de’ begli occhi della Mencia, che ha maggior pietà d’un cane perduto che non di lui, suo amatore che langue.
Di te non so se mi lamenti, Amore,
E pur mi par cagion’averne assai,
O de’ begli occhi, e lor ardenti rai,
Onde nel mondo acquisti tant’onore. 4
Di lor che posso dir, se non ch’ardore
M’instillan con tormenti, ed aspri guai,
Nè ponno sofferir, ch’un’ora mai
Libero viva, e senz’incendio il core? 8
Tu il vedi, e sai che ’l mio bruciar a gioco
Piglia Madonna, e piange un can perduto,
Nè di pietà ver me mai mostrò segno. 11
Lasso, i’ son morto in tanta fiamma, e fuoco:
Ma chi mi piange? Chi mi porge aiuto?
E fa Madonna un can del pianto degno. 14
Note
V. 1. Se mi lamenti, se mi debba lamentare.
V. 4. Onde, per i quali occhi, tu, o Amore, sei onorato tra la gente.
V. 9. Bruciar, il mio ardore; la mia Donna piglia a gioco, se ne beffa.
V. 11. Verso ben costrutto e di sapore dantesco.
V. 12. Lasso, i’ son morto, poveretto me, io son disfatto da tanto ardore.