Il Baretti - Anno III, n. 1/Dai Sonetti a Orfeo
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Dai SONETTI a ORFEO
O maschera di fonte, o bocca, o molto
loquace labro che murmuri d’una
istoria inesauribilmente pura,
e ti rifletti sovra il tremol volto
de l’acque... Si difilan, presso, fughe
d’acquidocci. Dai clivi d’Apennino
recan essi codesto favellìo
tinnulo che ti sfugge tra le rughe
del mento e che ricade entro lo specchio
della coppa. Essa simula un orecchio
poggiato a terra: un timpano tranquillo
in cui tu parli, o bocca di fontana,
sola. S’altri v’attuffi un’idria, un prillo
tuo bianco glie l’infrange tra le mani.
R. M. Rilke.
(Traduz. di E. Gianturco).