Il Baretti - Anno II, n. 16/La Musa
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Non accecato son io dalla Musa mia:
una bellezza non la nomeranno,
e i giovinetti, scortala, a lei dietro
in invaghita turba non correranno.
Di adescar con ricercata foggia,
con giocar d’occhi, con brillante eloquio,
non ha ella l’inclinazione, né il dono;
ma colpito è subitamente il mondo
dalla non comune espressione del suo volto,
dalla calma semplicità dei suoi accenti;
ed esso, piuttosto che con mordace biasimo,
la onora con negligente lode.