Il Baretti - Anno II, n. 16/Descrizione di pittori inglesi

Descrizione di pittori inglesi

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Evghènij Abràmovich Baratynskij L'esotismo nella letteratura francese contemporanea
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Descrizione di pittori inglesi

La National Portrait Gallery di Londra, non è soltanto un monumento di storia nazionale come Westminster: è anche la storia della pittura inglese. Il culto del ritratto, in questa isola è più antico dell’azione di Holbein e di Van Dyck; è nel gusto della razza per la psicologia prima che nelle trovate della scuola.

Hogarth

E‘ vero che pensando ad Hogarth non si può dimenticare che Holbein aveva fatto scuola alla corte inglese. Ma la pittura satirica di Hogarth («il funerale della comicità» diceva Baudelaire) porta un sapore, di terra e di tradizione! I quadri di Hogarth sono così inglesi che guadagnano ed essere pensati come soggetti cinematografici; e la sua durezza calligrafica non si può mai riferire ad intenti rigorosamente plastici; anzi mira al grottesco, al sinistro: si tratta sempre di episodi di movimento.

Di lui, piccolo, corpulento, dal naso corto e dalla testa rotonda John Wilkes colse definìtivamente il sistema di osservazione quando mostrò la sua incapacità di condurre a termine un soggetto non perverso «Per il suo rancore e per il suo malanimo nativi dovette distogliersi subito con invidia e sdegno da un soggetto simpatico; preferì nutrire il suo cuore cattivo di questi spettacoli odiosi che cercava con zelo — instancabile e con acre implacabilità, perchè congeniali alla sua natura». Il padre della pittura inglese non poteva non nutrire questa protervia di pamphletaire, questa ostinazione di aneddotista.

Bizzarro, juissionale, cervello a chiodi insormontabili per la stessa intolleranza del suo buon senso, arguto più che intelligente, pratico più che esperto, moralista più che filosofo, più letterato che scrittore, più novelliere che pittore. Attaccato alle proprie contraddizioni come, ai più solidi istinti.

La sua fantasia petulante lo costringeva a limitarti all’arabesco dell’emozione: e i toni delle sue stampe risalterebbero bene nei romanzi di De Foe e di Richardson. Davanti ai più audaci ritratti inglesi non dimenticate mai che prima del ritratto c'era l'aneddoto, prima del «segno» l'umorismo del disegno!

Blake

Anche Blake ha fatto soltanto l'illustratore. Ma Blake è plastico; il suo grottesco è sempre apocalittico. Dopo aver veduto il terribile Blake, non so pensare un altro pittore di Dante.

Reynolds

Necessità di non amare Reynolds quando si è messo troppo in alto, troppo solo Gainsborough. Certi conflitti fatali diventano più duri se i combattenti hanno fatto la pace, il giorno della morte.

Il nostro discorso d'innamorati di Perdita sarà dunque ambiguo.

Reynolds è nato al suo paese nel momento ideale. Egli doveva riuscire antipatico come tutti gli uomini provvidenziali. Si direbbe che senza di lui gli inglesi non avrebbero potuto imparare a dipingere. Solo un uomo della tua tempra, equilibrato, oggettivo, ragionevole, poteva indicare una via giusta. Hogarth maestro era un equivoco, Gainsborough un pericolo.

Reynolds fece il suo viaggio in Europa, e specialmente il suo viaggio in Italia, con uno scrupolo impersonale. Le note di viaggio che scrisse sono un Baedeker minuziosissimo del pittore. Quando tornò aveva imparato tutto e poteva disegnare tutto. Affidandosi al solo mestiere nessuno seppe, trovare e vedere meglio di lui. Il suo buon senso, se non la sua ispirazione, era europeo; potè ridurre con vera eleganza le proporzioni del genio a chiare questioni di intelligenza.

Perciò abbiamo la sua pittura nemica dei fotografi Hudson e Coler; per il suo «ritratto romantico» chiede modelli poetici e una sana solidità di segno c'è certamente nella Strawberies Girl.

Insomma nessuno dopo lui raggiunse in Inghilterra l'altezza del suo eclettismo. Sapeva vivere e farsi valere nel mondo, nei clubs; seppe far scuola.

E' vero che il suo realismo non è paradossale, non è eccezionale; che il suo senso del limite, completo e sicuro, ci annienta. Ma non dobbiamo negargli di capirlo, almeno in omaggio a quella capacità di capire che egli ebbe, inguaribilmente sovrana.

Gainsborough

Perdita, apparizione di aristocratica finezza, di lontananza sconcertante; segno limpidamente tagliente, toni staccati dal paesaggio trasparente.

Gainsborough è l’inventore del paesaggio inglese; vi ha introdotto come una nostalgia sottile di Tiziano giovane; la grazia ambigua di Mrs. Robinson è ugualmente nel mistero della atmosfera sonora.

Visse tra gli uomini come in esilio, senza cedere alla felicità e alla facilità che lo circondarono. Cercò trepidamente la sua pittura come un enigma sottile; lasciandosi sedurre solo dalla freschezza e dalla tenerezza dell’ ineffabile. Lavorava come, per attendere l'ispirazione. Trasportava lo studio sulla tela definitiva da più studi preparatori ad olio; formava contemporaneamente tutte le parti del quadro facendole progredire assieme, ma lasciava quasi indeterminata la testa finchì non venisse il momento felice. La sua pittura di primitivo doveva esser, pittura di scoperta.

Romney

Romney riduce la pittura della grazia a nobili oleografie. Così Morland aveva fatto della pittura dì episodi di Hogarth ma conservando un gusto paesano. Il pittore di Lady Hamilton è un pittore di costumi, ma il suo disegno sentimentale non ha nulla di incisivo. Si accontenta di un patetico stucchevole. Colore sfumato come un'orlatura di sentimentalismo.

Da Romney la tradizione può arrivare sino a Watts e a Sargent, mentre i grandi pittori di razza cercano il paesaggio: Constable e Crome e più originale dì tutti Turner, scontroso e conosciuto, che sa il segreto della luce non derivata dai contrasti dei colori ma dalla giustezza dei toni e dalla chiarezza delle ombre portate.

Rossetti realista

Anche Rossetti è un inglese di razza attaccato alla terra e alla ricerca della potenza del segno. Il suo cosmopolitismo è una leggenda; e le teorie prerafaellite sono un velo che ci tolgono di capire il pittore.

L’ideale pittorico di Rossetti scende direttamente dalla tradizione locale; dal gusto del contorno dì Hogarth e dal sottile enigma della bellezza femminile di Gainsborough. Anche quando la deformazione del suo segno è calligrafica conserva una seduzione terrestre e perversa.

Bisogna guardare l’esotica Boloved di Rossetti come un prodotto di puro realismo.

Specchio dello spirilo inglese

Il dominio degli inglesi sulla terra è un dominio di timidi, egoisti e pensosi. Cosi la pittura inglese è ricerca di uomini e aspirazione al ritratto il paesaggio sarà la poesia e la luce di questa taciturna psicologia.

p. g.