Il Baretti - Anno II, n. 15/La fonte
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LA FONTE
La procella tacque, e nel sereno azzurro
il sole ci apparve all’occidente;
torbida la fonte, dopo la furiosa procella,
con mugghio e strepito corre pei campi
Zafna! t’accosta: per vergine pura
di palma all’ombra qui la rosa fiorisce;
cadendo dal sasso, la fonte romita
con mugghio e schiuma pei recessi scorre.
I recessi, Zafna, di te rischiarasti!
Dolce è con te nei romiti luoghi!
Canzoni d’amore tu a me ripetesti,
il vento le portò sulle tacite ali!
La voce tua, Zafna, come del mattino il respiro,
dolcemente mormora, aleggiando sui fiori:
più piano, o fonte! arresta il tumulto,
con mugghio e schiuma fuggendo pei campi!
La voce tua, Zafna, nell’anima si ripercosse:
vedo il sorriso e la gioia negli occhi!
Vergin d’amore! io a te m’accostai,
col miel bevvi rose sull’umide labbra!
Zafna arrossisce!.. Oh, amica mia pura,
muta stringiti con le labbra alle labbra!..
E tu sii discreta, romita fonte.
con mugghio o strepito fuggendo pei campi!
Sento del seno tuo il tumulto,
del cuore il battito e le lacrime negli occhi,
il dolce di vergin pudica sussurro!
Zafna! oh, Zafna! guarda, là nelle acque,
rapido nuota un fiorello di ramerino;
le acque avventaronsi: il fiorellin più non c’è!
Il tempo è più rapido di quest’onda romita,
che con mugghio per i recessi scorre.
Il tempo distruggerà e la grazia, e la giovinezza!...
Tu sorridesti, oh, vergin d’amore!
Senti nel cuore languore e dolcezza,
vivi trasporti e una fiamma nel sangue!..
Zafna, oh, Zafna! là il colombo innocente
con l’appassionata amica c’invidia...
I sospiri d’amore, la fonte romita
con mugghio e strepito li porta pei campi!