Il Baretti - Anno II, n. 13/Note/Scenografia
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Scenografia.
La messinscena deve realizzare una maggiore unità del dramma con lo spettatore; fuggendo gli effetti aneddotici e le ricostruzioni pittoresche, per cui vien fatto talvolta di scorgere una diecina di scagnozzi timorosi andarsene in processione per il fondo mentre si svolge in primo piano una scena drammatica.
I più grandi effetti si ottengono con i più semplici mezzi. A che vale nell’atto della chiesa, del «Faust», la ricerca della profondità di grandi navate se come al Kunstler Theater, il plinto di una colonna in ombra basta a dare l’illusione di una cattedrale?
La scena non è una pittura di quadro: è una decorazione, in cui secondo le regole di quest’arte sono combinati i tre ritmi: della parola del gesto del movimento.
Un bosco per Victor Hugo o per Théodor de Bainville esigono tecniche differenti: Corot darà la scena a Bainville e Delacroix a Victor Hugo.
(e. p.).