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I laghi dei dragoni.

Su Boa, Pisciadù e Crespéna vi sono bei laghetti; di spesso se li sentono rumoreggiare come il tuono lontano. Anche a Fassa cene sono due, uno su Boa, l’altro sopra Mazzin, dove attraversando tante balze si arriva sul monte Suce. Quale è mai la causa di quel rumore, che si ode? Egli è, che nel fondo vi sono draghi e delle volte battendosi tra di loro mettono l’acqua in movimento; qualche volta di notte tempo volano da un lago all’altro, il che è un segno cattivo; assomigliano di notte ad un gran fuoco, quando volano da un monte all’altro e durante il volo assumono alternativamente tutti i colori dell’arcobaleno. L’ultimo si vide volar una sera d’Ottobre del 1813; erano circa le nuove ore ed era notte molto oscura; allora ad un tratto Pisciadù sembra tutto rosso come fuoco. Parve un ferro rovente e sopra tutta la valle e per le stanze delle case si sparse un tal chiarore, che si avrebbe veduto abbastanza per leggere; ma era una luce così affocata, che Dio cene guardi. Il bestiame cominciava a mugghiare nelle stalle, e la gente era tutta spaventata; sembrava un fascio di paglia, che tiravasi dietro una coda rossa. In due minuti passò sopra Gherdenacia, rimanendo visibile ancora da lontano, finché scomparve verso la Baviera. Un tempo e’ erano più draghi in questi laghi, i quali divoravano delle pecore od anche qualche bue, che attiravano a se nel fondo del lago. Però dopo che si eressero delle croci di ferro su quei precipizi, non si sentì più mai niente.