Idioma ladino - Tradizioni e racconti/13

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Pontives.

All’estremità di Gardena comincia tutt’ad un tratto una imboccatura di monte brutta e stretta, piena di sassoni, che continua così per una buona mezz’ora. Là non si è sicuri neppure durante il giorno dai sassi, che precipitano dal monte, e meno ancora di notte, perchè oltre i sassi si deve temer’anche la cattiva gente, le streghe eOrco. Al meno una volta era così, ma ora che si è fatto un bello stradone, non si sente più quasi mai nulla. Un tempo in quelbosco vi ballavano le streghe e si sentiva ben distinto la musica da lontano. Se poi qualche viaggiatore lasciatosi ingannare teneva dietro alla musica, la non gli passava molto bene; le streghe lo pigliavano, lo tiravano in qua ed in là, lo acciuffavano, lo malmenavano in maniera orribile, finché lo lasciavano là mezzo morto. Si racconta, che prima che precipitassero giù quei sassoni dalla cima di Kescìesa, vi sia stata una grande città e che poi sia stata sepolta come lo fu la grande città di Suce al di là di Castelrotto. Alle volte si odono giovani creature che piangono sotto quei sassi o si vede un lume saltare da un sasso all’altro. Si crede, che questi monti siano cascati alla morte di Gesù, allorché tremò tutto il mondo.