I saltarelli dell'Abbrucia sopra i Mattaccini di ser Fedocco/14. La vostra tanto vaga quanto dotta

14. La vostra tanto vaga quanto dotta

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13. Poco ci andrà che la reina Isotta

 
La vostra tanto vaga quanto dotta,
ultima cianfrusaglia de’ cestoni,
che la fame lasciò degna de’ suoni
di que’ fattor che vengano a malotta,
è arrivata, e chi la scassa e sbotta
afferma ch’ella sa di pedignioni
e, se non ch’ella è bieca e va a tentoni,
arebbe un’andatura troppo ghiotta,
cioè, sendo una bestia, e dicie il Baia
che que’ suoi fogli a razzi e salterelli
serviran tosto, a tonnina e salsuche;
ma quel che v’è rinvolto, ancor ch’appaia
qualcosa e tanto puta, izze e tranelli
son tutte e novellucce da donnuche;
quest’invidie e rabbiuche,
bugie, gare a tuo danno, io ’l dico e sollo,
hai mercatato e legatelo al collo.