<dc:title> I quattro libri dell'architettura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Andrea Palladio</dc:creator><dc:date>1570</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:I quattro libri dell'architettura.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=I_quattro_libri_dell%27architettura_(1790)/Libro_II_-_I&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20160303121752</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=I_quattro_libri_dell%27architettura_(1790)/Libro_II_-_I&oldid=-20160303121752
I quattro libri dell'architettura Andrea PalladioI quattro libri dell'architettura.djvu
O esposto nel passato libro tutte quelle cose che mi sono parse più degne di considerazione per la fabbrica degli edifizj pubblici e delle case private, onde l’opera riesca bella, graziosa e perpetua; e ho detto ancora, quanto alle case private, alcune cose pertinenti alla comodità, alla quale sarà principalmente quest’altro Libro indirizzato. E perchè comoda si dovrà dire quella casa, la quale sarà conveniente alla qualità di chi l’avrà ad abitare e le sue parti corrisponderanno al tutto e fra se stesse; però dovrà l’Architetto soprattutto avvertire, che (come dice Vitruvio nel primo e sesto Libro) ai Gentiluomini grandi, e massimamente di Repubblica, si richiederanno case con logge e sale spaziose ed ornate, acciocchè in tali luoghi si possano trattenere con piacere quelli che aspetteranno il padrone per salutarlo, o pregarlo di qualche aiuto e favore; Ed ai Gentiluomini minori si converrano ancora fabbriche minori, di minore spesa, e di manco adornamenti: ai Causidici ed Avvocati si dovrà medesimamente fabbricare, che nelle loro case vi siano luoghi belli da passeggiare e adorni, acciocchè i Clienti vi dimorino senza loro noja: le case dei Mercanti avranno i luoghi, ove si ripongano le mercanzie, rivolti a settentrione ed in maniera disposti, che i padroni non abbiano a temere dei ladri. Si serberà anche il decoro quanto [p. 2modifica]all’opera, se le parti risponderanno al tutto, onde negli edifizj grandi vi siano membri grandi, nei piccoli, piccoli e nei mediocri, mediocri; che brutta cosa certo sarebbe e disconvenevole, che in una fabbrica molto grande fossero sale e stanze piccole, e per il contrario in una piccola fossero due, o tre stanze che occupassero il tutto. Si dovrà dunque, (come ho detto) per quanto si possa, aver riguardo ed a quelli che vogliono fabbricare, e non tanto a quello, che essi possano, quanto alla qualità di fabbrica che loro stia bene; e dopo che si avrà eletto, si disporranno in modo le parti, che si convengano al tutto e fra se stesse, e vi si applicheranno quegli adornamenti che pareranno convenirsi. Ma spesse volte fa bisogno all’Architetto accomodarsi più alla volontà di coloro che spendono, che a quello che si dovrebbe osservare.