I pericoli della Fede (Pio IX)/Note
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(1) Math. XVI, 26. — (2) S. Leo epist. ad Rust. Episc. Narbon. — (3) Sess. V cap. 2. - Sess. XXIV cap. 4 et 7 de Réform. — (4) Questo dogma, ricevuto da G. C. ed insegnato dai Padri e dai Concilii, si trova altresì nelle formole di professione di fede, sia in quelle che si usano presso i latini, che in quelle usate dai greci e dagli altri cattolici dell’Oriente. (5) Conc. Trid. sess. XIII. Decr. de SS. Euchar. Sacr. cap. 2. — (6) Matth. XVIII, 7. — (7) Su questo proposito, oltre i decreti anteriori, vi è l’Enciclica di Gregorio XVI del 1844, che comincia: Inter praecipuas machinationes, che noi stessi abbiamo ricordata nella nostra Enciclica del 9 novembre 1846. — (8) Veggasi il n. 4 delle regole stabilite dai Padri del Concilio di Trento ed approvate da Pio IV nella costituz. Dominici gregis 24 marzo del 1564, e l’addizione fatta dalla Congr. dell’Indice, in virtù dell’autorità di Bened. XIV il 17 giugno 1757 (queste regole si trovano tutte, d’ordinario, in capo all’Indice dei libri proibiti). — (9) V. il Conc. di Trento, sess. IV, nel decreto De editione et usu sacr. libr. — (10) Conc. Eph. act. III, et S. Petr. Chrisol. epist. ad Eotichen. — (11) S. Leo M. sermo in anniv. Assumpt. suae. — (12) Matth. XVI, 18. — (13) Ibid., 19. — (14) Luc. XXII, 31, 32. — (15) Ex Conc. Æcum. Florent. in definit. seu decr. unionis. — (16) S. Pet. epist. 1, cap. 11, 13, seg. — (17) S. Paul. Apost. ep. ad Rom. XIII, 1 seg. — (18) Exod. XX, 15, 17. Deut. V, 19, 21. — (19) Matt. XVIII, 15 XXV, 40, 45. — (20) Matth. XXV, 34 seg. — (21) Matth. XIX, 23, seg. - Luc. VI, 4 - XVIII, 22 seg. - Epist. Jac. V, 1, seg. — (22) Matth. V, 3. — (23) Sap. VI, 6, 7. — (24) Sap. VI, 8. — (25) Ibid. — (26) Act. XVII, 31. — (27) Matth. XVI, 27 — (28) 9 novemb. 1846. (29) Conc. Trid. sess. XXIX, c. 4 - Ben. XIV, constit.: Etsi minime, die 2 feb. 1742. (30) Encicl. omnibus episc. die 14 iun. 1761. — (31) S. Aug. De moribus Eccl. Cath., lib.
I pochi errori, che esistono nella presente edizione dei tipografi Speirani e Ferrero, saranno di leggieri conosciuti dai signori Parochi e dalla loro saviezza riparati.