I pericoli della Fede (Pio IX)/Lettera del cardinale Orioli

Antonio Francesco Orioli

Lettera agli arcivescovi e vescovi d'Italia ../Voi sapete e vedete siccome noi IncludiIntestazione 7 giugno 2011 100% Cristianesimo

Papa Pio IX - I pericoli della Fede in Italia (1849)
Traduzione dal latino di Anonimo (1850)
Lettera agli arcivescovi e vescovi d'Italia
Voi sapete e vedete siccome noi
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LETTERA
del Cardinale Orioli, con cui accompagnò l’Enciclica

agli Arcivescovi e Vescovi d’Italia.
Illustre e Reverend.mo Monsignor, come fratello,

Le false dottrine che si vanno spargendo in Italia per disseminarvi i principii del protestantismo, e le massime sovversive di ogni ordine sociale; come ancora la depravazione della morale pubblica, effetto della sfrenata licenza portata in trionfo nelle tristissime passate vicende, hanno richiamata tutta l’attenzione e la vigilanza della Sovranità di Nostro Signore, ed eccitato l’apostolico suo zelo per allontanare dai Popoli della Penisola i gravissimi pericoli, che ne sovrastano.

Convinto il Santo Padre, che il mezzo più efficace a raggiungere lo scopo sarebbe quello di rivolgersi, ai Vescovi d’Italia per confortarli ad opporre sempre più il loro petto sacerdotale al torrente, che minaccia la Religione e la Società, ha indirizzato ai medesimi una Enciclica in data degli 8 del corrente mese, giorno sacro all’Immacolata Concessione della Vergine Santissima.

Ed è appunto, che io nella mia qualifica di Prefetto della Sagra Congregazione de’ Vescovi e Regolari mi affretto ad inviare a Vostra Signoria l’accennata Enciclica nella ferma fiducia ch’Ella nello zelo, che la distingue pel bene del gregge alla sua pastorale cura affidato, vorrà efficacemente adoperarsi, acciocchè siano mandate ad effetto le salutari insinuazioni, e gli avvertimenti del Padre comune dei Fedeli, il quale supplichevole implora dal Signore, che placato si degni ridonare la pace e la tranquillità alla Chiesa ed alla Società.

E per ottener questa pace V. S. non tarderà certamente ad ordinare private e pubbliche preci, affinchè le orazioni dei Fedeli uniti a quelle del Sommo Gerarca della Chiesa giungano al trono del Padre delle misericordie per disarmare la sua destra dai flagelli, [p. 4 modifica]coi quali giustamente ci percuote, per riparare gli oltraggi a Lui fatti con i tanti insulti commessi contro la nostra santissima Religione, e per conseguire ancora che il Dator d’ogni bene colla sua santa grazia illumini e conforti le menti de’ Fedeli, e li preservi dalla seduzione e dagli errori, che si vanno disseminando in ogni luogo.

Ma oltre le preghiere conviene con ogni cura e perseveranza ammaestrare il popolo, e perciò V. S. non potrà meglio corrispondere alle intenzioni di Sua Santita’, che col prescrivere efficacemente e senza ritardo le istruzioni catechistiche con quel metodo, che nella sua Diocesi crederà più espediente ed opportuno.

Tanto le dovea significare, e le auguro dal Signore ogni prosperità.


Di V. S.


Portici presso Napoli 27 dicembre 1849.


Come Fratello
Fr. A. F. CARD. ORIOLI Prefetto



A. Bizzarri Assessore.