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Boletus edulis

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Boletus edulis Bull. — Tav. LXXXVIII.

Ital. Porcino, Ceppatello buono. Volg. Brisa (Trentino) Fong ferrò, Bolè porcin, Legorsela, Pressanella, Brisotto, Carpanote (Italia). Franc. Cèpe. Ted. Herrnpilz, Steinpilz.

Ha cappello da prima emisferico, poi guancialiforme, glabro, umido, non viscoso, di colore castagno-chiaro, castagno-nocciola o terra d’ombra; tubetti verso il gambo rotondato-liberi, bianchi, [p. 105 modifica] poi gialli, indi giallo-verdognoli, con orifìzii del medesimo colore, per lo più rotondi; gambo da ventricoso allungato e cilindrico, solido, senza anello, color bianco-grigiastro, coperto da una reticolazione bianca, regolare; carne compatta, bianca, sotto l’epidermide del cappello con tinta carnicina, assai gustosa e di odore grato; basidii clavati, 40-50 × 10-12; spore giallo-verdognole, a mandorla, molto allungate, 15-17 × 4-5 μ.

Cresce in tutte le selve dal giugno al novembre più o meno numeroso a seconda delle condizioni climateriche.

Il Porcino è uno dei funghi mangerecci più conosciuti e stimati; offre un alimento sano e nutriente, e disseccato si presta eminentemente come condimento aumentando di aroma. Per questa sua qualità è posto in commercio assieme all’Uovolo, al Prugnuolo, al Prataiuolo ecc. sotto il nome generico di Funghi secchi. In questo stato era già assai ricercato fino dal tempo dei Romani, i quali lo ritiravano in gran copia dalla Bitinia e lo conoscevano sotto il nome di Funghi suilli; anzi molti lo preferivano all’Uovolo stesso, conosciuto sotto il nome di Boletus, donde quel verso di Marziale:

Sunt tibi boleti; fungos ego sumo suillos. — Epigr. Lib. III, 60.

Il modo di prepararlo per la cottura è quello degli altri Boleti, cioè togliere l’epidermide del cappello, lo strato dei tubetti e la parte infima del gambo. Spiegazione delle figure: a-b Fungo in vario grado di sviluppo, c Fungo sezionato verticalmente, d Basidii. e Spore.