I funghi mangerecci e velenosi dell'Europa media/Parte speciale/Descrizione delle specie/Agaricacee/Amanita/Amanita caesarea
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Amanita caesarea Scop. — Tavola I.
Nome italiano: Uovolo, Uovolo buono. Nome volgare: Bragaldo rosso (Storo). Bolèt, Fongo ovo, Coco bon (Italia). Nome francese: Oronge vrai. Nome tedesco: Kaiserling.
Nel primo sviluppo è inchiuso in una volva bianca e presenta l’aspetto di un uovo. Indi la volva si apre e il fungo s’innalza presentando un cappello (a) convesso che poi si spiana, col margine striato, tinto d’un bel ranciato o rosso-ranciato; le lamelle (b) sono spesse, color giallo-uovo, libere al gambo, cioè non aderenti allo stesso; il gambo (c) è pieno internamente sul principio, poi diventa vuoto, tubuloso, color giallo come le lamelle, all’apice porta l’anello (d) del medesimo colore, striato esternamente; alla base del gambo si trova la volva (e) di color bianco, col bordo lobato; la carne è bianca, con striscie gialle sotto l’epidermide, di odore e sapore gradevole; la spora è di forma ovale, di color bianco-vitreo, della dimensione di 10-12 ︾ 6-7 μ., cioè lunga da 10 a 12 millesimi di millimetro e larga da 6 a 7: i basidii sono clavati, 40-45 ︾ 8-10 μ., cioè lunghi 40 a 45 e larghi 8 a 10 millesimi di millimetro1.
Cresce nei boschi della zona della vite. Trento a Gocciadoro, Rovereto, Giudicarie, Val di Non, Verla, ecc.
È una delle specie più squisite. Era già nota ed apprezzata dai Greci e dai Romani. Si può facilmente distinguere da ogni altro; l’unica specie colla quale può confondersi sarebbe il Moscario quando ha perduto le verruche del cappello; però, anche in questo stato, è subito distinto se si osserva che quest’ultimo ha sempre le lamelle e il gambo bianchi, mentre l’Uovolo li ha sempre gialli. Spiegazione delle figure: 1. Fungo giovane ancora inchiuso nella volva. 2. Il medesimo sezionato, dove si scorgono i rudimenti del cappello, delle lamelle e del gambo. 3. Fungo sviluppato. 4. Il medesimo sezionato per vedere la disposizione delle lamelle, la cavità del gambo ecc. 5. I basidii ingranditi 750 volte. 6. Le spore allo stesso ingrandimento.
Note
- ↑ Giudicai opportuno di dare, per chi può far uso del microscopio, anche la dimensione degli organi della riproduzione, affinchè abbia sott’occhio tutti i dati specifici del fungo. L’unità di misura è il millesimo di millimetro, e l’ingrandimento delle spore e dei basidi nelle tavole è di 750 diametri.