<dc:title> I fioretti di Sancto Francesco </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Anonimo</dc:creator><dc:date>XIV secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Anonimo - I fioretti di Sancto Francesco.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=I_fioretti_di_Sancto_Francesco/Capitolo_XIV&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20240628072516</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=I_fioretti_di_Sancto_Francesco/Capitolo_XIV&oldid=-20240628072516
I fioretti di Sancto Francesco AnonimoAnonimo - I fioretti di Sancto Francesco.djvu
Come sancto Francesco et i suoi frati ragionavano di Dio, e Cristo apparve tra loro.
E
ssendo una volta sancto Francesco nello cominciamento della religione raccolto colli suoi compagni in uno luogo a parlare di Cristo, elli in fervore di spirito comandò ad uno di loro che nello nome di Dio aprisse la sua bocca e parlasse di Dio ciò che lo Ispirito sancto gl’ispirasse. Adempiendo il frate il comandamento e parlando di Dio maravigliosamente, sancto Francesco gl’impose silenzio, e comanda a un altro il simigliante. Et ubbidendo colui e parlando di Dio sottilissimamente, gli impose silenzio, e comanda al terzo che parli di Dio. Il quale simigliantemente cominciò a parlare sí profondamente delle cose segrete di Dio, che certamente sancto Francesco conobbe ch’egli, siccome gli altri due, parlava per Ispirito sancto. E questo anche si dimostrò per espresso segnale; imperò che istando in questo parlare, apparve Cristo benedetto in mezzo di loro in [p. 51modifica][p. 52modifica]ispezie e forma d’uno giovane bellissimo, e benedicendogli tutti, gli riempiè di tanta dolcezza, che tutti furono ratti fuori di sé medesimi, et giacevano come morti, non sentendo niente di questo mondo. E poi ritornando in sé medesimi, disse a loro sancto Francesco: Fratelli miei carissimi, ringraziate Iddio, il quale à voluto per le bocche de’ semplici rivelare i tesori della divina sapienza; imperò che Iddio è colui, il quale apre la bocca a’ mutoli e le lingue delli semplici fa parlare sapientissimamente. A laude sua. Amen.