I Salmi di David (Diodati)/SALMO XIX

SALMO XIX.

../SALMO XVIII ../SALMO XX IncludiIntestazione 17 marzo 2023 100% Da definire

SALMO XVIII SALMO XX
[p. 30 modifica]

SALMO XIX.

1          I Santi eterni onori
     Di Dio, motor sovran, palesa il cielo,
     Ne bandisce tuttor grido famoso
     L’etereo steso velo,
     Narrando di sue man gli alti valori;
     Ne sgorga, al variar del luminoso
     Giorno, sermon perenne e copioso.
     Girando ancor di notti le vicende,
     Chiaro ne fa, per lucide maniere,
     Un immortal savere:
     E pur, nè favellar distinto rende,
     Nè motto snoda, o di lui suon s’intende.
2          Ma, il divin magistero,
     Ond’è composto in assestate ruote,
     Ne reca, uscendo, a l’ima terra tonda
     Vere contezze note,
     Sparse da l’un sin a l’altro emispero.
     In quel Dio pose al Sol magione monda,
     Onde, qual lieto a la festiva sponda
     Sposo s’invola, sfavillante parte.
     Come d’aringo al corso il guerrier prode

[p. 31 modifica]

     Mostrarsi in prova gode.
     Circonda ’l ciel da l’una a l’altra parte,
     E per tutto ’l natio calor comparte.
3          Compiuta è del Signore
     L’eterna legge e l’alma riconforta.
     Vera ei di sè testimonianza rende,
     Che senno al scempio apporta.
     Diritti son e traggon d’ogni errore
     I suoi statuti, onde nel cor s’accende
     Viva letizia; e limpido risplende,
     E gli occhi alluma il santo suo precetto.
     De la temenza sua la norma è pura,
     E ’n sempiterno dura.
     Ciascuno suo giudizio è vero schietto
     E di drittura il paragon perfetto.
4          D’ogni ben sana voglia
     Son vie più caro oggetto ed esca dolce
     Che non è l’oro, o massa d’oro fine.
     Nè sì diletta e molce
     Il mel, de’ favi la soave spoglia,
     Quante delizie sode e pellegrine,
     Recan le sacre al cor leggi divine.
     Per quell’è il servo tuo ammonito e scorto
     In pensier saggi: e d’esse gran mercede
     A l’osservante riede.
     Ma de’ commessi error chi fie accorto?
     Purga in me quei, che ’n seno occulti porto.
5          Tuo servo ancor rattieni
     Dagli eccessi, onde ’l cor fellone altero
     Protervamente il tuo voler dispetta.
     Nè a sì mortal impero
     L’alma pia soggiacer unqua sostieni.
     Intiera allor, e de la macchia infetta
     Di grave error sarà purgata e netta.
     Degna il mio ragionar d’almo favore,
     E que’ che volge il cor concetti santi,

[p. 32 modifica]

     Che ti dispiego innanti.
     Rocca d’alto ripar mi fe’, Signore:
     In te fermo la fe’, sol Redentore.