Mostrarsi in prova gode.
Circonda ’l ciel da l’una a l’altra parte,
E per tutto ’l natio calor comparte. 3 Compiuta è del Signore
L’eterna legge e l’alma riconforta.
Vera ei di sè testimonianza rende,
Che senno al scempio apporta.
Diritti son e traggon d’ogni errore
I suoi statuti, onde nel cor s’accende
Viva letizia; e limpido risplende,
E gli occhi alluma il santo suo precetto.
De la temenza sua la norma è pura,
E ’n sempiterno dura.
Ciascuno suo giudizio è vero schietto
E di drittura il paragon perfetto. 4 D’ogni ben sana voglia
Son vie più caro oggetto ed esca dolce
Che non è l’oro, o massa d’oro fine.
Nè sì diletta e molce
Il mel, de’ favi la soave spoglia,
Quante delizie sode e pellegrine,
Recan le sacre al cor leggi divine.
Per quell’è il servo tuo ammonito e scorto
In pensier saggi: e d’esse gran mercede
A l’osservante riede.
Ma de’ commessi error chi fie accorto?
Purga in me quei, che ’n seno occulti porto. 5 Tuo servo ancor rattieni
Dagli eccessi, onde ’l cor fellone altero
Protervamente il tuo voler dispetta.
Nè a sì mortal impero
L’alma pia soggiacer unqua sostieni.
Intiera allor, e de la macchia infetta
Di grave error sarà purgata e netta.
Degna il mio ragionar d’almo favore,
E que’ che volge il cor concetti santi,