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Giovanni Cena - Homo (1909)
Umanità - Ecce homo
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Ecce homo.
Errante in suolo inospite a l’acquisto
del cibo, l’uomo imaginò nemiche
forze gravanti sul suo viver tristo
a punirlo di colpe ignote antiche.
Giovine e amante poi, si finse amiche
deità, un Olimpo ornò commisto
di semidei, cospicui per fatiche
e miracoli... Ed ecco, ultimo, Cristo.
O Cristo, quanto grave è l’esser dio
per pietà dei fratelli! «Lungi» esclama
«questo calice!» E, per la Vita, muore.
Adulto or l’uomo riconosce il pio
sacrifizio di Cristo. Infine egli ama
la terra, ama la vita, ond’è signore.