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Ecce homo.


    Errante in suolo inospite a l’acquisto
    del cibo, l’uomo imaginò nemiche
    forze gravanti sul suo viver tristo
    a punirlo di colpe ignote antiche.

    Giovine e amante poi, si finse amiche
    deità, un Olimpo ornò commisto
    di semidei, cospicui per fatiche
    e miracoli... Ed ecco, ultimo, Cristo.

    O Cristo, quanto grave è l’esser dio
    per pietà dei fratelli! «Lungi» esclama
    «questo calice!» E, per la Vita, muore.

    Adulto or l’uomo riconosce il pio
    sacrifizio di Cristo. Infine egli ama
    la terra, ama la vita, ond’è signore.


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