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Giovanni Cena - Homo (1909)
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Bruto ultimo.
Fanciullo senza pane e senz’amore,
un giorno invano ti passò vicino:
come allor lo rinneghi oggi che muore
tardivo alunno di un pensier latino.
Credette essere il braccio del destino
contro un tiranno, egli liberatore.
Quei non era che un uomo: egli è assassino...
Passarono. Nè muta ora il Dolore.
Anch’io volli trovar quei che produce
il Male. Esiste? No... Ma ne ricada
l’onta su ognuno ch’è saggio e felice!
Io già ti chiesi, Arte liberatrice,
un metallo per fondermi una spada,
or ti chiedo un metal ch’espanda luce!