Gynevera de le clare donne/13. De Baptista da Montefeltre di Malatesti

13. De Baptista da Montefeltre di Malatesti

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13. De Baptista da Montefeltro di Malatesti.

Guido terzo da Montefeltro, nobilissimo conte et de Urbino magnifico principe, fu dotato per munificentia de’ benigni cieli de una figliuola nominata Baptista, per le cui opere refulse de lucido splendore: la quale fu cara [p. 133 modifica]consorte de Galeazo Malatesta dignissimo principe di Pesaro. Questa donna duncha fu formosa molto et hebbe gratia asai de illustri et sancti costumi; fu catholica et de optima conscentia et religione, et de prestante ingegno; fu de ornato et facondo eloquio, materno et latino, in lo quale fu erudita per modo, che traheva in admiratione qualuncha l’audiva. Hebbe luculente oratione a la Cesarea Maiestà de Sigismondo et a’ cardinali. Se lege de lei molti argomenti de’ comentarii de philosophia et de sacre questione de summi homini. Scripse anchora non poco de la conditione de la vita humana et de la religione eruditamente. Fece una oratione a la felicissima memoria de papa Martino de casa Colomna in laude de la sua sanctità, et in commendatione del proprio stato, la quale fu de tanto ornato et ciceroniano stile et sentimento, che ’l prefato pontifice la dignificò de summe laude et celebri ti[p. 134 modifica]toli, facendola degna de quanto lei desiderava. Compose cum egregio stile molte epistole, sonetti et cantilene morale, le quale a chi le legea et a chi le audiva donavano admiratione et dilecto, non altrimente facesseno li composti versi de la romana Sempronia, quando volea, che fu in lettere latine et grece tanto docta, quanto altra se provasse. Fu costei ancora donna iusta, clemente, pia et liberale in acti virtuosi. Quando li erano presentati qualchi versi latini o vero vulgari in sua laude, era opportuno, se ben se havesse dovuta spogliare di proprii panni, come inamorata de le lettere, li usasse mugnificentia spesso. Era da molti excellenti ingegni de quel tempo visitata cum eloquente epistole et loro da lei. Non se curò mai in pompa del vestire perchè dicea da quella non procedea la reputatione, nè la gloria nè il bisogno de’ subditi, se non da le proprie virtute; ma prendea dilecto in la pompa de havere belli et ornati [p. 135 modifica]libri, et de la compagnia de virtuose et honeste donne, et de la gloria del bon nome. Gubernava meglio il stato, per testimonio de nostri magiori, che il marito; per la qual cosa fu molto cara et in summa veneratione a li subditi suoi. Hebbe una figliuola non mancho bella et savia de lei, chiamata Elysabetha, maritata al signor Pietro de Varano. Morto che fu el marito de questa preclara Baptista, stette alquanti anni honestissimamente in stato viduile al mondo, incoronata de quatro excellentie: beleza, pudicicia, modestia et doctrina; poi se rencluse per più secura sanctitate viduile nel monasterio de santa Clara de Urbino, dove sanctamente finite li suoi giorni; lassando di se dolce memoria, piena de exempli revorendi al vivere catholico et virtute sancte, che ornano cum splendore el nostro gentile Gynevero.