Guida turistica di Dostrento/Viabilità, edifici, manufatti, dati metrici
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Viabilità, edifici, manufatti, dati metrici.
Diversi sentieri e tracce di sentieri si svolgono sul Dostrento, per mettere in congiunzione sia i vari fabbricati che le piazze per cannoni (ora in gran parte distrutte) e in genere punti militari, sia per un’elaborazione a giardino, che non era mancata neppure durante l’occupazione austriaca a scopi marziali e di cui si scorgono le tracce. Ad esempio si sa che il tenente maresciallo barone de Kuhn, supremo comandante militare della città di fortezza di Trento e di tutta la cessata provincia austriaca del „Tirolo“, avversario di Garibaldi e di Medici nella guerra del 1866, aveva profuso molto anche del suo per farne „un ridente giardino ed una vera delizia“. Sul piazzaletto antistante la Tagliata di mezzogiorno si leggono ancóra scolpite nella roccia le parole: „K. K. Pionnier-Compagnie 1861“ (cioè: I. R. Compagnia Pionieri 1861“).
Cimelio che ormai non fa male a nessuno, e merita conservazione come ogni altro documento storico...
I fabbricati e manufatti del Dostrento, oltre il Monumento, sono (vedi anche la pianta): Dostrento — Uno stemma della Casa nobile.
1. La vecchia e bella Casa nobile del Dostrento (ex villa principesco-vescovile) a due piani, presso le rupi di mezzodì, ove arriva l’antica via (sentiero per pedoni). Risale ai secoli XVII-XVIII, rifatta dal principe-vescovo Giovan Michele di Spóro dopo l’incendio avvenuto nel 1703, in occasione del bombardamento della città dal Dostrento, per opera dei Francesi (guerra gallispana). Affreschi sulla facciata di mezzodì (Madonna col Putto, S. Vigilio). Due stemmi in pietra, colla data 1698 e Dostrento — Facciata della Casa nobile con affreschi.
(fot. Giulio Garbari)1813, ultimo anno del Regno d’Italia napoleonico a Trento. Antiche colonne sostengono la scala postica.
2. Il Tabernacolo („capitello“) del Crocifisso (alto 8 metri e largo 4, il Cristo metri 2) di eguale epoca.
3. Le Polveriere, due vasti fabbricati attigui, uno più Dostrento — Polveriera „per la pace“ (lato di mattina).Dostrento — Polveriera „per la guerra“ (angolo di scirocco). Dostrento — Tabernacolo del Crocifisso.
(fot. Giulio Garbari) settentrionale „Deposito polveri per le pace“ (ora senza tetto), ed uno „Deposito polveri per la guerra“, questo con cortina munita di fuciliere. Robusti fabbricati della meta dello scorso secolo.
4. Il fabbricato così detto l’„Uccelliera“, (colombaia militare „vecchia“: la „nuova“ era nella Casa nobile), piccola casetta a due piani cinta a mattina da resti d’un bel giardino, sperduta Dostrento — L’„Uccelliera“ (mattina).nel bosco di ponente, però non molto lungi dalle Polveriere e dalla Casa nobile. Luogo assai romantico.
5. La Baracca austriaca, ma con muratura, detta già anche „Magazzino Munizioni“, nei pressi della cima del Dosso, quasi equidistante dalle Polveriere e dal Monumento.
6. Scavi del Tempio paleocristiano, cinti da reticolato, sulla cima stessa del Dostrento (m. 307, il Monumento è a m. 295). Qui si trovò il famoso mosaico eugipiano.
7. La Piattaforma rotonda per tirar su i cannoni sovrastante le rupi di ponente e la via SS. Cosma e Damiano.
8. La Caverna „1915“, fatta nel periodo bellico, non lungi da detta Piattaforma. Serviva ai reparti controaerei austriaci. Attenzione all’interno! — Da poco fa è stata molto opportunamente munita di porta di ferro.
9. La Caverna (otturata) di settentrione, a destra della carrozzabile. Fatta nell’ultima guerra, serviva al medesimo scopo. Potrebbe servire di ricovero di fortuna in caso di cattivo tempo?
10. La piccola Galleria in roccia (con attigua Grotta con vasca colma di acqua, non fidarsi!), per cui passa il sentierino (caminamento delle sentinelle austriache) anteriormente già nominato, nei pressi della Piattaforma. Dostrento — La Baracca austriaca o Magazzino Munizioni (maestro).
11. Merita qui menzione anche la vecchia Caverna che s’incontra sulla sinistra del sentiero per pedoni (ramo più ripido, poco prima di arrivare alla Casa nobile).
Il Dostrento è una prominenza espressiva di una vecchia terra piena di storia, paesaggio restato identico a sè stesso nei cataclismi politici plurimillenari. Le sue rupi stanche, colorite dal tempo, non hanno però l’ansia delle cose caduche, — così come la lapide famosa d’Augusto della sottostante chiesa di S. Apollinare di Piedicastello.
La sua quota di maggiore altezza (m. 307 sul mare) si eleva nella parte di mezzogiorno del crinale che separa la piana del Monumento a Battisti dalla depressione delle Polveriere: proprio là dove sorgeva il Tempio paleocristiano. Un dislivello col fondovalle (Stazione ferroviaria) di metri 115, con rilevante vantaggio climatico.
Il giro di circonvallazione a valle del Dosso (ponte di San Lorenzo, piazza di Piedicastello, via Brescia, via SS. Cosma e Damiano, via Dos Trento, vicolo di Piedicastello — la via d’accesso a Piedicastello d’un tempo! — e ritorno in piazza), molto ameno, misura meno di due chilometri (circa m. 1900).
La superficie pianeggiante del Dosso importa circa 58.000 metri quadrati.
L’acquedotto vi conduce un’acqua ottima dal vicino monte Bondóne („Trento Alta“= Vanéze), da una altezza di circa 1300 metri sul mare.