Guida di Castiglione dei Pepoli/XXIV
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XXIIII.
Da Castiglione al M. di Baragazza e Piazza Padella.
Dal paese si percorre la strada rotabile per Baragazza; ci conduciamo alla Serra. Da qui vi è un tratto di via atta al carreggio, che giunge fino al podere appartenente alla chiesa del paese. Da qui per un sentiero tracciato dai talloni di ferro dei pastori, per balze e scheggioni, si raggiunge in una ventina di minuti la cima del monte.
Il nome vero del monte e del Castello era ed è di Baragazza; ma siccome, poco al disotto del culmine, v’ha una bella spianata, che veduta da una certa distanza, specialmente da Castiglione, sembra concava, così le fu applicato il nome di Piazza Padella.
La spianata è della forma d’un poligono irregolare, e nel mezzo della spianata havvi un leggero declivio.
Vi si veggono i ruderi, in forma determinata, delle mura, delle torri e della ròcca intiera. Vi sono dei sotterranei: in uno di questi traboccò, alcuni anni sono, un pastorello di Baragazza, della famiglia Pazzi: i sassi cadutigli addosso, l’uccisero. Da qui si vede benissimo la rócca di Bruscola, di là dal Gambellato, colle rovine anche dell’antica Chiesa di S. Martino.
Alcuni del paese hanno tentato degli scavi, ma ben piccola cosa è stata ritrovata: alcune monete della Repubblica fiorentina, un anello d’argento con sopra una testa di guerriero armata d’elmo.
Quando fu costruito l’ermo fortilizio? da chi? quali vicende dovè sopportare? di quali avventure fu testimone? Tutto questo è sepolto, almeno per la massima parte, nel buio dei secoli.
Fu più volte restaurata, ma dopo una frana spaventevole che rovinò la ròcca, a nord-est, dalla parte di Cà de’ Bravi, (nome anche questo caratteristico dei tempi, delle persone e dei luoghi) i feudatarii dismessero il pensiero di giovarsi più oltre di cotesta, pur bella, posizione di guerra.
Andata e ritorno da Castiglione, tre ore circa.