Guida della città e provincia di Bergamo/Monumenti ed escursioni

Monumenti ed escursioni fuori di Bergamo

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Luoghi più meritevoli da vedersi Escursioni nella provincia
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MONUMENTI ED ESCURSIONI

FUORI DI BERGAMO




S. Tomaso (S. Tomè)

Nelle amene vicinanze d’Almenno S. Salvatore, alla distanza di 12 chilometri da Bergamo in mezzo ai campi s’alza un tempietto detto S. Tomè, di forma rotonda con galleria superiore all’interno, che assomiglia al S. Vitale di Ravenna e che si crede fabbricato nel VI° o VII° secolo. È monumento architettonico fra i più antichi, che si conservino nell’alta Italia e merita d’essere visitato dallo studioso. Le forme esteriori sono assai graziose, mentre più tozze e rozze sono le interne. Il cav. Mario Lupo nel Codice diplomatico dà di questo tempietto le tavole iconografiche, e del pari il Ronchetti, nelle Memorie storiche della Città e Diocesi di Bergamo, s’occupa con erudite conghietture intorno all’interessantissimo monumento.

Madonna del Castello e S. Giorgio.

Poco discosto da S. Tommaso trovasi la chiesa della Madonna del Castello, edificio del mille circa. V’ha un pulpito di pietra [p. 49 modifica] con sculture in lavoro d’incavo d’interesse archeologico particolare. Sotto il detto tempio trovasi una bella cripta.

Nella attigua chiesa, costrutta nel XVIº secolo, vedesi un graziosissimo altare ad uso tempietto adorno di vaghi freschi.

A pochi passi, sempre fra i campi, incontrasi la Chiesa di S. Giorgio, altro tempio meritevole di ricordo, tutto ricoperto di dipinti che segnano appena l’epoca del primo risorgimento dell’arte. Sopra un pilastro leggesi il nome del pittore che è certo Giovanni da Lemine.

Nè molto lungi trovasi Clenesso con una villa deliziosa in riva al Brembo cinta all’intorno dalle montagne. È luogo già per sè grandemente romantico; fu poi anche abbellito dall’arte, e merita d’essere visitato.

Cornello.

Proseguendo per la strada della Valle Brembana s’incontrano Zogno e S. Pellegrino, noto per le sue acque minerali e l’amenità della posizione. Oltre Piazza, sopra elevata prominenza lungo il Brembo, vedesi il Cornello, patria della famiglia Tasso, da cui nacque Torquato. Quivi si mostrano ancora alcuni avanzi diroccati della casa ove nel 1300 abitavano gli antenati del gran Poeta. [p. 50 modifica]

Santa Giulia.

Posto in Bonate di Sotto, questo tempio vuolsi costrutto dalla Regina Teodolinda nel VII° secolo. Esso originariamente era a proporzioni vaste, ciò che prova, che era stato costrutto per un grosso centro di popolazione. Fu in massima parte atterrato nello scorso secolo per costruire il campanile della chiesa attuale, e non rimase in piedi che la parte superiore. Il resto è ridotto ad uso di cimitero.

S. Egidio di Fontanella dal monte.

Questo villaggio, posto sulle falde meridionali del monte Canto, ha un’antichissima chiesa intitolata a S. Egidio, a tre navate, coperte da freschi, ora inbiancati. Vi si vede una pittura pentattica di Giacomo Gavazzi sul legno con dorature; un rozzo quadro di Pietro Ronzelli, la Madonna con santi, ed un altro di Carlo Ceresa, che ricorda assai il fare di Guido ed è fra i migliori di questo artista bergamasco, che fioriva nel 1600. Fuori in un cortiletto attiguo alla Chiesa vi è un urna con coperchio di pietra, sul quale vi è scolpita l’imagine di una donna con corona in testa. Non è la regina [p. 51 modifica]Teutberga, moglie ripudiata di re Lotario di Lorena, come dice la leggenda, ma più probabilmente rappresenta Toperga fondatrice del monastero di monaci cluniacensi, che quivi esisteva.

Pontita.

Pochissimo, anzi nulla si può dire che esista di ciò che veramente potrebbe ricordare il gran fatto della lega giurata in Pontita contro Federico Barbarossa in una sala del monastero di S. Giacomo il 7 Aprile 1166, col concorso di Milanesi, Bergamaschi, Bresciani, Cremonesi, Mantovani, Ferraresi e di alcuni inviati della Marca di Verona. Nel 1372 Barnabò Visconti assediava e prendeva il monastero, e gran parte di esso rimase incendiato e distrutto. Tuttavia la memoria del fatto ivi successo rende interessantissimi i resti, che ancor si vedono di quelle mura; ed il luogo merita di essere visitato da chiunque ama le patrie gloriose memorie.

La Chiesa parrocchiale annessa al convento è di antica costruzione gotica a tre navate. Fu però accorciata ed aggiunto un pronao dall’architetto Boara, che stuona col carattere interno del tempio. Possiede un dipinto in tavola antico e di merito. [p. 52 modifica]

Malpaga.

Villaggio poche miglia da Bergamo, reso interessante dalla lunga dimora fattavi dal capitano Bartolomeo Colleoni, del quale vedesi ancora l’abitazione in forma di Castello del medio Evo. Bartolomeo Colleoni, ritiratosi dalle armi ormai vecchio, teneva in Malpaga una specie di corte con grosso drappello de’ suoi antichi compagni di guerra. Ricchissimo per i doni in denaro ed in terre avute da Venezia, accoglieva nel suo castello ogni sorta di personaggi, che passavano per quei luoghi. Cristierno re di Danimarca, reduce da Roma, venne appositamente a Bergamo per visitare il Colleoni. Egli lo ricevette nel suo castello e lo intrattenne parecchi giorni in convitti, in giostre e caccie, in spettacoli di accampamenti ed esercizi militari. Nel castello, che tuttora conserva il suo primitivo carattere, vedesi ancora la stanza ove il Colleoni è morto il 4 Novembre 1475. Avvi una sala terrena, ove è dipinto il ricevimento di re Cristierno. È lavoro di Gerolamo Romanino fatto eseguire da qualcuno di casa Martinengo, alla quale gran parte dei possessi del Colleoni erano passati. Nel cortile del castello, vi sono altri freschi ugualmente del Romanino. [p. 53 modifica]

Alzano maggiore.

Merita d’essere visitata la Chiesa Prepositurale di Alzano Maggiore a 4 chilometri da Bergamo, ricca di tele, di scolture e d’intagli in legno, di marmi ecc.

È architettura del Quadri bolognese a tre navate. Ricchissimo è il pulpito, lavoro del Manni e dei Fantoni bergamaschi. Alla Capella del Rosario vi sono dipinti di Dellera, di Appiani, di Camuccini, di Diotti. Il S. Pietro Martire, dipinto in tavola di Lorenzo Lotto, da alcuni viene considerato per vigoria di intonazione e bravura di pennello superiore agli stessi quadri di S. Bartolomeo e di S. Bernardino in Bergamo. Le Sacristie sono riempite da intagli e tarsie eseguite dalla famiglia Fantoni e da Gio. Batt. Caniana. Gli armadii della prima appartengono, meno tre medaglie in terra, a Grazioso Fantoni; gli intagli in legno della seconda sono opere de’ suoi figliuoli, fra i quali Andrea il più celebre della artistica famiglia. Le opere di tarsia e di rimesso della terza sacristia appartengono a Giovanni Battista Caniana.

Clusone.

Fra gli oggetti, che nella grossa borgata di Clusone, meritano speciale ricordo avvi la [p. 54 modifica]danza Macabra, o Trionfo della morte, dipinta sul muro esterno di una chiesuola appartenente alla Confraternita della Misericordia. È questo l’unico esemplare in Italia di quelle fantasie artistiche satiriche, per le quali nel Medio Evo si equiparava sotto la falce della Morte il grande ed il piccolo, il povero ed il ricco, il re ed il suddito, il laico ed il sacerdote. Il fresco merita considerazione anche per la bontà del colorito, per la bizzarra composizione e per l’aria delle teste. Ne è ignoto l’autore, ma lo stile, più che la scuola veneta, pare ricordi la Toscana.

In Clusone è tenuto in gran pregio l’orologio sulla pubblica piazza di Pietro Fansago ingegnere e meccanico, il quale mostra il corso delle stelle e della luna, i segni del Zodiaco, i giorni del mese, la lettera dominicale, l’indizione ecc., sotto il quale si legge

Sidera vix alii obscura ratione moveri:
Fansagus manibus, luminibusque probat. 1853.


Rovetta.

Due miglia circa da Clusone trovasi il villaggio di Rovetta, patria degli intarsiatori e scultori Fantoni. Nella antica loro abitazione conservasi una ricca e bellissima raccolta di modelli e lavori eseguiti dai medesimi artisti.