Guida al Lago d'Iseo ed alle Valli Camonica e di Scalve/Da Pisogne a Darfo

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La Valle Camonica Da Montecchio a Bienno
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Da Pisogne a Darfo.


Vie per la valle. — La via che da Brescia viene per Iseo e Pisogne è provinciale, e continua sino a Darfo nel lato orientale, ovvero alla sinistra dell’Oglio. Da Brescia a Pisogne misura 43 chilometri, da Pisogne a Darfo chilometri 11, e qui sbocca per ponte alla riva opposta nella via nazionale che da Bergamo per Valle Cavallina e pel lago d’Endine giunge a Lovere (chil. 43), per continuare alla destra dell’Oglio sino a Breno, indi, ora di qua ora di là, sino a Edolo, dove si biforca, andando da un lato verso l’Aprica, dall’altro al Tonale.

A destra di chi sale da Pisogne a Darfo per la via provinciale, il piede del monte è quasi continuamente ammantato da magnifica selva di castagni, de’ quali qui da quarant’anni si prese a fare, specialmente da Zattini, da Rizzi, da Fiorini, coltivazione accurata, economica. Sono i più utili castagneti d’Italia, e vogliono essere visitati, segnatamente da Artogne a Gianico.


Ad Artogne gli amatori del bello artistico ponno vedere nella parrocchiale una pala del Talpino o Salmeggia, e gli archeologici nella S. Giulia alla campagna [p. 74 modifica]troveranno reliquie di costruzione lombarda del secolo XIII. — Abitanti 1689.


Gianico, poco oltre Artogne, fa bella mostra dell’oratorio della Madonna eretto nel 1533 sopra vedetta amena, — Abitanti 834.


Darfo. — In diploma di Enrico III agli Scalvini dell’anno 1047 si dice, come quelli doveano tributare all’impero mille libbre di ferro all’anno in Curte Dervi, ed era nella residenza dell’ufficiale imperiale a Darf, dove scendesi per via lungo il torrente Des, per accedere anche dal mercato di Pisogne, ove era la piazza degli Scalvini. Darfo allora era notevole solo per la corte regia, stazione daziaria. Poscia fu soverchiato dallo sviluppo del vicino comune di Montecchio, e dalle rocche de’ Federici. Darfo ha bei boschi bene amministrati, e pascoli capaci di quattrocento capi grossi e quattro latterie sociali1. — Abitanti 2275.


Montecchio era frazione di Darfo sull’Oglio; patì immensa rovina dal fiume nel 1471. Allora la corrente [p. 75 modifica]andava all’occidente del monticello che diede nome a Montecchio, verso Erbanno, e deviolla Abramo Federici nel 1511. Nel 1200 il sindaco di Montecchio coi Federici conveniva d’accordare loro uno de’ consoli del comune, e Brescia nel 1270 manteneva a Montecchio un probo viro perchè vi ricevesse le zattere (bine) di legname per essa, e le facesse andare al di lei massaro in Iseo. Sul vertice del monticello d’arenaria rossa, isolato tra Darfo ed Erbanno, era la massima rocca de’ Federici, rocca antica che Brescia aveva fatto restaurare nel 906, e che ora serba poche vestigia. A piè di quel dorso nel 1684 si gettò quel magnifico ponte di 24 metri d’arco e di 34 metri sul pelo dell’acqua al culmine, ponte che vuolsi vedere come uno de’ siti più pittoreschi della valle. Presso il ponte ad oriente è la chiesetta dell’Immacolata ch’era tutta dipinta entro e fuori a fresco prima del 1500, ma che ora serba solo le pitture interne del vôlto, notevoli per la storia dell’arte.

Note

  1. Il 15 ottobre 1834 due battaglioni di fanteria ed uno squadrone di cavalleria dell’Austria invasero questo paese per punire popolani che s’opposero all’alienazione de’ boschi e de’ pascoli comunali.