Grammatica Piemontese/Capo III. Articoli, segnacasi, ecc./III. Dei generi
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§ III — De’ generi.
Quanto ai generi si segue la traccia della lingua italiana; e giusta il Bembo e Buommattei, se ne ammettono quattro: il maschile, che accenna il maschio o cosa appartenente al maschio, come: òm, papa, cardinal, vęsco, penssè, animal, ecc.
Il femminile, perchè indica la femmina o cosa spettante a femmina, come: anima, forssa, carta, opinion, ecc.
Il comune, che significa l’uno e l’altro genere, come: parent, forestè, nobil, singolar, ecc.
Il confuso, come dicesi dai greci Eπικοινον, epiceno, che abbraccia con un genere solo le due specie, come: anguila, pess, tortora, ecc.
Intorno al genere neutro.
Il genere neutro è altresì usato tra piemontesi, come stimo necessari «stimo cosa necessaria» ad imitazione di Boccaccio, che disse, reputo opportuno levarci di qui, per «cosa opportuna»; ma per non dilungarci di troppo, questo si lascierà a suggerimento del Bembo e Buommattei, per l’affinità che ha il nostro dialetto colla lingua italiana.